Quello è mio!
Il Nilo in Africa si estende per oltre 6650 chilometri e scorre verso settentrione, attraversando diversi Paesi dell’Africa nord-orientale. Si tratta del fiume più lungo del mondo. Durante i secoli, il Nilo ha provveduto al mantenimento e al nutrimento per milioni di cittadini dei Paesi che attraversa. Al momento, l’Etiopia sta costruendo quella che diventerà la più grande diga idroelettrica del mondo, proprio sul Nilo. Sarà una grande risorsa per la zona.
Quando siamo delusi
Il 4 Agosto del 1991, la nave da crociera MTS Oceanos finì in mezzo ad una terribile tempesta, di fronte alla costa del Sudafrica. Quando la nave iniziò ad affondare, il capitano decise di abbandonare la nave con i suoi ufficiali, senza neppure avvisare i passeggeri dell’emergenza in corso. Il passeggero Moss Hills, un musicista inglese, notò che qualcosa non andava e inviò un segnale di SOS alla guardia costiera sudafricana. Poi, prendendo in mano la situazione, Moss e sua moglie Tracy con altri del personale di bordo organizzarono l’evacuazione di tutti i passeggeri, assistendoli mentre venivano portati in salvo dagli elicotteri.
Dividere un panino
Lee Geysbeek di Compassion International raccontò di una donna che ebbe l’opportunità di fare un viaggio in un Paese lontano per visitare il bambino che sosteneva a distanza. Quando lo incontrò, decise di portare il bambino—che viveva in condizioni di estrema povertà—a mangiare al ristorante.
La pozzanghera di fango
Il mio amico Ed mi ha raccontato una storia che riguarda suo figlio piccolo. Era in piedi in una pozzanghera di fango Ed gli disse di uscire. Al contrario, suo figlio iniziò a correre avanti e indietro nella pozzanghera. “Non correre dentro la pozzanghera”, gli disse. Così il bambino iniziò a camminare nell’acqua. Quando Ed gli intimò: “Non camminare!” il bambino rimase in piedi, ben piantato nella pozzanghera, guardando il padre con aria di sfida. Il bambino sapeva bene cosa gli stesse chiedendo il padre, ma semplicemente non voleva farlo.
Fragranza di vita
Sono grato a Dio di averci dato il senso dell’olfatto, in modo che possiamo godere delle molte fragranze della vita. Penso a quanto mi piace sentire l’odore di una cosa semplice come il fresco e invitante profumo del dopobarba al mattino. O il profumo intenso dell’erba appena tagliata in primavera. Mi piace soprattutto stare sotto il portico quando il delicato profumo delle mie rose preferite riempie l’aria. Per non parlare degli aromi saporiti dei cibi più squisiti.
Fondamenta solide
Nella regione del Pacifico denominata “cintura di fuoco” si registra la maggior parte di tutti i terremoti. Il 90 per cento di tutti i terremoti terresti e l’81 per cento dei terremoti più estesi si registrano in questa zona. Ho scoperto che molti edifici nella città di Hong Kong sono stati costruiti sul granito, allo scopo di ridurre il danno in caso di terremoto.
Fede solida come una roccia
Io e mia moglie abbiamo avuto entrambi delle nonne che hanno vissuto per oltre 100 anni. Parlando con loro e con i loro amici, ho notato una tendenza che sembra essere quasi universale nel modo di ricordare delle persone anziane. Esse richiamano alla mente i tempi difficili del passato con un tocco di nostalgia. Gli anziani si scambiano storie sulla Seconda Guerra Mondiale e la Grande Depressione; parlano quasi con affetto di difficoltà come intemperie meteorologiche, un’infanzia passata nella stalla o dei tempi del college quando si mangiava zuppa in scatola e pane raffermo per tre settimane di fila.
Vieni a Me
Charlotte Elliott scrisse l’inno “Così qual sono” (“Just As I Am”) nel 1834. Era stata invalida per molti anni e, anche se desiderava essere d’aiuto per raccogliere fondi a favore di una scuola per bambine, era troppo ammalata per farlo. Si sentiva inutile, e questa sensazione interiore la portò a dubitare della sua fede in Cristo. Scrisse “Così qual sono” in risposta ai suoi dubbi. Il cruccio della sua sofferenza è espresso forse al meglio con queste parole:
L’albero dell’amore
Il salice tortuoso è rimasto erto e vigile nel nostro giardino per più di vent’anni. Ha fatto ombra ai nostri bambini mentre giocavano fuori, ha dato riparo agli scoiattoli del vicinato. Ma quando, all’arrivo della primavera, l’albero non si è svegliato dal suo sonno invernale, abbiamo capito che era arrivato il momento di abbatterlo.