Non perderti d’animo
Cucinare può diventare un’attività noiosa, se la si svolge tre volte al giorno, settimana dopo settimana. A volte sono stanca di pelare, tagliare, affettare, amalgamare, e poi aspettare che il cibo sia cotto, grigliato o bollito. Mangiare però non è mai noioso! Anzi, è qualcosa che ci dà gioia, nonostante lo facciamo giorno dopo giorno.
Forza nella tranquillità
All’inizio della mia vita cristiana mi chiedevo spesso se sarei riuscito a trascorrere un anno senza tornare alle mie vecchie abitudini nel peccato. Ma questo versetto della Scrittura mi aiutava: “Il SIGNORE combatterà per voi, e voi ve ne starete tranquilli” (Es 14:14). Queste sono le parole che Mosè pronunciò al popolo di Israele quando essi erano appena usciti dalla schiavitù dell’Egitto ed erano inseguiti dal Faraone. Il popolo era scoraggiato e spaventato.
L’improbabile
L’attrice inglese Fanny Kemble si trasferì in America all’inizio del 1800 e sposò Pierce Butler, proprietario di una piantagione nel sud del Paese. Fanny amò la sua vita nella piantagione, una vita all’insegna del benessere e della comodità, fino al giorno in cui si rese conto del costo di quel lusso, un prezzo pagato dagli schiavi che lavoravano nella piantagione di suo marito.
Correnti ingannevoli
Nel suo libro The Hidden Brain (Il cervello nascosto), il giornalista scientifico Shankar Vedantam racconta che un giorno uscì per fare una bella nuotata. L’acqua era calma e limpida, e lui si sentiva forte e fiero di essere riuscito a coprire una distanza così lunga con tanta facilità. Decise di nuotare fuori dalla baia, verso il mare aperto. Ma quando cercò di tornare indietro, non riusciva proprio ad andare avanti. Era stato ingannato dalla corrente. Nuotare gli era sembrato così facile non per la sua forza, ma per il movimento dell’acqua.
Su una collina molto lontana
Spesso ripenso agli anni in cui i miei figli erano piccoli. Un ricordo particolarmente caro riguarda una delle cose che facevamo ogni mattina al nostro risveglio. Ogni mattina entravo nelle loro camere, li chiamavo per nome con tenerezza e annunciavo che era ora di alzarsi e prepararsi per la giornata.
La cosa più grande
Durante una funzione di chiesa, notai un bambino di pochi mesi qualche fila più avanti. Sbirciava in giro, oltre la spalla del suo papà, guardando i membri della congregazione con grandi occhi pieni di stupore. Sorrideva ad alcune persone, sbavava e masticava le sue dita cicciottelle, senza però trovare quasi mai il pollice. Le parole del pastore si facevano sempre più lontane, mentre i miei occhi continuavano a scivolare verso quel piccolo dolce bambino.
Comincia da qui!
Il 6 Giugno del 1944 tre ufficiali americani finirono nel cratere di una bomba, sulla spiaggia di Utah, in Normandia, Francia. Consapevoli del fatto che la corrente li aveva trasportati verso la parte sbagliata della spiaggia, il trio prese una decisione non prevista: “Inizieremo la battaglia proprio da qui”. Adesso dovevano avanzare, prendendo il via da un difficile punto di partenza.
Ciò che facciamo
Quando morì Roger Ebert, critico cinematografico e vincitore del Premio Pulitzer, un suo collega giornalista scrisse di lui: “Nonostante tutta la notorietà, gli onori e la celebrità, con le sue interviste esclusive e gli incontri con le stelle dei grandi film, Ebert non dimenticò mai l’essenza di ciò che facciamo: recensiamo film. E lui scriveva le sue recensioni con zelo contagioso e grande acume” (Dennis King, The Oklahoman).
Mio Padre è con Me
Una mia amica, alle prese con la solitudine, scrisse queste parole sulla sua pagina Facebook: “Non mi sento sola perché non ho amici. Ho un sacco di amici. So che ci sono persone che possono sostenermi e rassicurarmi, che parlano con me, si prendono cura di me e pensano a me. Ma queste persone non possono stare con me per tutto il tempo, in ogni tempo”.