Mese: giugno 2016

Lacrime e Risate

L’anno scorso, in occasione di un ritiro, ho rivisto alcuni amici che non vedevo da molto tempo. Insieme abbiamo riso e ci siamo divertiti, ma ho anche pianto sapendo quanto mi erano mancati.

Rete di sicurezza

Ho pensato per anni al Sermone sul Monte (Matteo 5-7) come ad un esempio per il comportamento umano, uno standard che però nessuno riesce a rispettare. Come ho fatto a non cogliere il vero significato per tutto questo tempo? Gesù non ha pronunciato queste parole per farci sentire frustrati, ma per dirci com’è Dio.

Il nostro nuovo nome

Lei si definiva un guerriero, ma quando suo figlio venne ferito in un incidente, imparò a liberarsi da quell’etichetta scomoda. Mentre il suo bambino era ricoverato, ogni settimana lei si incontrava con alcuni amici per parlare e pregare, chiedendo a Dio aiuto e guarigione. Nel corso dei mesi successivi, le sue paure e preoccupazioni si trasformarono in preghiere, e comprese che lei stessa stava cambiando: da semplice guerriera stava diventando guerriera di preghiera. Aveva la sensazione che il Signore le stesse dando un nuovo nome. La sua identità in Cristo si faceva più profonda proprio grazie a questa sofferenza indesiderata.

Ciò che conta davvero

Due uomini si sedettero per valutare il viaggio di lavoro che avevano appena compiuto e i risultati che aveva portato. Uno dei due disse che ne era valsa la pena perché avevano conosciuto persone e instaurato relazioni personali con loro. L’altro affermò: “Le relazioni vanno bene, ma ciò che conta è vendere”. Ovviamente avevano priorità diverse.

È molto meglio

Una sirena iniziò a suonare fuori dalla casa del bambino. Non conoscendo quel suono, chiese a sua madre cosa fosse. Lei spiegò che serviva ad avvisare le persone di un pericoloso temporale in arrivo. Aggiunse anche che, se non ci si mette al riparo, si rischia di morire. Il bambino replicò: “Mamma perché dovrebbe essere una cosa brutta? Se moriamo, non incontriamo Gesù?”

Raccontalo!

Era l’anno 1975 e mi era appena accaduta una cosa molto importante. Dovevo trovare il mio amico Francis, col quale avevo condiviso molte cose personali, e volevo dirglielo. Quando lo trovai era di fretta, si preparava per uscire, ma io lo fermai. Dal suo sguardo, si vedeva che aveva compreso che avevo qualcosa di importante da dirgli. “Di che si tratta?” mi domandò. Così, semplicemente, gli disse: “Ieri ho dato la mia vita a Gesù!”

Spezzato per essere ricostruito

Durante la Seconda Guerra Mondiale, mio padre servì nell’esercito americano, nel Pacifico Meridionale. Durante quel periodo mio padre rinnegava ogni tipo di fede religiosa, dicendo: “Non ho bisogno di una stampella a cui appoggiarmi”. Eppure arrivò il giorno in cui il suo atteggiamento verso le cose spirituali cambiò per sempre. Mia madre era in travaglio per la nascita del loro terzo figlio, e io e mio fratello eravamo emozionati perché presto avremmo visto la nostra nuova sorellina (o fratellino). Quando saltai dal letto la mattina successiva, chiesi eccitato a mio padre: “E’ un fratellino o una sorellina?” Lui mi rispose: “Era una bimba, ma è nata morta”. Iniziammo a piangere insieme la nostra perdita.

La bellezza di Roma

La gloria dell’Impero Romano offrì uno scenario notevole alla nascita di Gesù. Nel 27 a.C. il primo imperatore romano, Cesare Augusto, portò alla conclusione una guerra civile durata 200 anni e iniziò a ricostruire i quartieri più malmessi, con monumenti, templi, arene e complessi governativi. Secondo lo storico Plinio il Vecchio, si trattava delle “più belle opere che il mondo avesse mai visto”.

Tu hai uno scopo

In Texas occidentale, in un’afosa giornata, mia nipote Vania notò una donna ferma al semaforo che teneva in mano un cartello. Mentre si avvicinava con la macchina, cercava di leggere la scritta sul cartello, pensando si trattasse di una richiesta per avere cibo o soldi. Invece, fu sorpresa di leggere queste poche parole: