Mia moglie entrò nella stanza e mi trovò con la testa infilata nella cassa dell’orologio a pendolo. “Che stai facendo?” domandò. “Questo orologio ha proprio lo stesso odore che c’era a casa dei miei genitori” confessai imbarazzato, chiudendo lo sportellino. “Immagino si possa dire che per un attimo stavo tornando a casa”.

Il senso dell’olfatto è un potente evocatore di ricordi. Avevamo portato con noi il pendolo dei miei genitori dalla loro casa trasportandolo dall’altra parte del Paese quasi trent’anni prima, eppure l’aroma del legno all’interno mi riportava ancora alla mia infanzia.

Lo scrittore agli Ebrei racconta di altre persone che cercavano una casa, ma in un senso diverso. Invece che guardarsi indietro, essi avevano per fede lo sguardo rivolto alla loro dimora celeste. Anche se l’oggetto della loro speranza sembrava molto distante, essi credevano che Dio era fedele e avrebbe mantenuto la Sua promessa di portarli in un posto dove sarebbero stati con Lui per sempre (Ebrei 11:13-16).

Filippesi 3:20 ci ricorda che “la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore”. Aspettare con ansia di vedere Gesù e di ricevere tutto quello che Dio ci ha promesso in Lui ci aiuta a restare concentrati sull’obiettivo. Né il passato né il presente sono paragonabili con ciò che abbiamo davanti a noi!