Mese: Febbraio 2017

Appoggiarsi a Gesù

A volte, quando la sera appoggio la testa sul mio cuscino, immagino di appoggiarmi a Gesù. Ogni volta che mi capita, mi viene in mente quello che la Parola di Dio ci dice dell’apostolo Giovanni. Giovanni stesso scrive che in occasione dell’ultima cena era seduto accanto a Gesù: “Ora, a tavola, inclinato sul petto di Gesù, stava uno dei discepoli, quello che Gesù amava” (Giovanni 13:23).

L’avvocato

Nel giugno del 1962, da una cella di prigione della Florida, Clarence Earl Gideon scrisse una lettera alla Corte Suprema degli Stati Uniti per chiedere che venisse rivisto il suo processo, dichiarandosi innocente. Tuttavia, scriveva, non poteva permettersi di pagare un avvocato.

Il buono, il brutto e il cattivo

Una mia cara amica mi ha mandato recentemente questo messaggio: “Sono contenta che possiamo dirci tutto, condividere il buono, il brutto e il cattivo!” Siamo state amiche per tanti anni e abbiamo imparato a condividere gioie e fallimenti. Sappiamo di essere molto distanti dalla perfezione, così ci sentiamo libere di condividere le nostre difficoltà e di gioire dei successi dell’altra.

Diffonde gioia?

Il libro di una giovane donna giapponese ha venduto più di due milioni di copie. L’autrice, Marie Kondo, consiglia di organizzare al meglio gli spazi liberandosi delle cose inutili. L’intento del suo messaggio è aiutare le persone a liberarsi di ciò che c’è nelle loro case (e nei cassetti) che non è necessario, oggetti che appesantiscono. “Prendi in mano ogni oggetto,” suggerisce l’autrice, “e chiediti: diffonde gioia? Se la risposta è sì, tienilo. Se la risposta è no, dallo via”.

Provato e purificato

Durante un’intervista, la cantautrice Meredith Andrews raccontava che faticava a conciliare il lavoro e la sua creatività con la vita matrimoniale e il suo ruolo di madre. Confessando di sentirsi spesso sopraffatta, disse: “Ho la sensazione che Dio mi stia facendo attraversare un periodo di affinamento, forse addirittura una terapia d’urto”.

Lì dove ti trovi

Oggi ho notato un fiore solitario in un prato, un piccolo bocciolo viola che era lì “per disperdere la [sua] dolcezza nell’aria del deserto”, prendendo in prestito una bellissima espressione del poeta Thomas Gray. Sono certo che nessuno aveva notato quel fiore in particolare e forse nessuno lo vedrà più. Perché questa bellezza in questo posto? Ho pensato.

In tutte le circostanze

Nel nostro quartiere ci lamentiamo perché molto spesso restiamo senza corrente elettrica. Può succedere anche tre volte alla settimana, e a volte il black-out dura fino a 24 ore, lasciandoci tutti al buio. Non poter usare neanche gli elettrodomestici essenziali è piuttosto frustrante.

Ti vedo

“Ti vedo” mi ha scritto un’amica su un gruppo online di scrittori, uno spazio in cui ci incoraggiamo e sosteniamo a vicenda. Ero stressata e in ansia, e le sue parole mi hanno dato un senso di pace e sollievo. Nel dirmi “ti vedo” mi ha fatto comprendere che prendeva a cuore le mie speranze, le paure, le lotte, i miei sogni—e che mi amava.

Quale occasione?

Il viso allegro di Asher, quattro anni, spuntava fuori dalla sua felpa preferita. Il cappuccio della felpa era a forma di testa di coccodrillo, con tanto di mascelle in peluche che sembravano addentare la sua faccia! Quando lo vide, la mamma trasalì. Stavano per andare a far visita a una famiglia che non vedevano da molto tempo, e voleva che facessero una buona impressione.