Mese: luglio 2017

Un “uomo nuovo”

Un gruppo di adolescenti era in visita in una casa di risposo a Montego Bay, in Giamaica. Una ragazza notò un uomo che si trovava in fondo alla stanza, tutto solo. Sembrava che non gli fosse rimasto altro che il letto in cui dormire, un letto dal quale non poteva muoversi a causa della sua disabilità.

Per ogni generazione

I miei genitori si sposarono nel 1933, durante la Grande Depressione. Io e mia moglie apparteniamo entrambi alla generazione del “Baby-Boom”, gli anni in cui si moltiplicarono le nascite in seguito alla Seconda Guerra Mondiale. Le nostre quattro figlie, nate tra gli anni Settanta e Ottanta, appartengono invece alla generazione X e Y. Facendo parte di generazioni tanto diverse, non c’è da sorprendersi se spesso abbiamo opinioni opposte su molte cose!

Accesso privilegiato

Anche se si tratta solo di una replica, il tabernacolo che si trova nel deserto del Negev, in Israele, è davvero sorprendente. La ricostruzione, a grandezza naturale, è molto fedele all’originale descritto in Esodo 25-27 (ovviamente senza l’oro e il legno d’acacia).

Perdonato!

Qualche volta, rientrando a casa dal lavoro, il mio amico Norm Cook sorprendeva la sua famiglia annunciando ad alta voce: “Siete perdonati!” Non intendeva dire che qualcuno lo avesse ferito e quindi fosse lui a dover perdonare. Era il suo modo per ricordare ai suoi cari che, qualunque sbaglio fosse stato commesso durante la giornata, la grazia di Dio era in grado di perdonare pienamente.

Dolce compagnia

Nella casa di riposo, un’anziana donna non parlava con nessuno e non chiedeva mai nulla. A malapena sembrava che esistesse; semplicemente, se ne stava seduta sulla sua vecchia sedia a dondolo. Siccome raramente riceveva visite, una giovane infermiera andava spesso a trovarla nella sua stanza quando aveva un momento di pausa. Senza fare domande, l’infermiera si sedeva su un’altra sedia a dondolo accanto a lei e restava lì per un po’, seduta, a dondolare in silenzio. Dopo diversi mesi, l’anziana donna le disse: “Grazie che dondoli con me”. Era felice che qualcuno le facesse compagnia.

Fuori dalle grandi acque

Scrutavo l’acqua intensamente, pronta a cogliere ogni segno di pericolo. Durante i turni di sei ore come bagnino di salvataggio, osservavo dal lato della piscina per assicurarmi che i bagnanti non avessero problemi. Lasciare la mia postazione, o anche solo distrarmi, avrebbe comportato un rischio per chi era nell’acqua. Se qualcuno si trovava in difficoltà, magari per un malore o perché nuotatore inesperto, era mia responsabilità tirarlo fuori dall’acqua e riportarlo al sicuro a bordo piscina.

Ciò che portiamo a casa

John F. Burns ha trascorso quarant’anni a girare il mondo per conto del giornale The New York Times. Nel 2015, in un articolo scritto dopo il suo pensionamento, Burns riprese le parole di un suo amico giornalista che stava morendo di cancro. “Non dimenticare mai,” gli diceva l’amico, “che non è quanto hai viaggiato che fa la differenza, ma cosa hai portato a casa”.

Comunità

“Comunità” è quel posto in cui vive la persona con cui meno vorresti vivere, afferma Henri Nouwen. Di solito ci circondiamo delle persone con cui più ci piace stare: così formiamo un club, un circolo di amici, non una comunità. Tutti possono formare un club; invece ci vuole grazia, una visione condivisa e duro lavoro per formare una comunità.

Non hai avuto il merito?

I musical di Hollywood divennero molto popolari durante gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. In particolare tre attrici, Audrey Hepburn, Natalie Wood e Deborah Kerr, emozionarono gli spettatori con le loro splendide performance. Gran parte del loro successo era dovuto al modo in cui cantavano nei film, ma il merito di quel canto non era veramente loro. Nei film di maggiore successo, le loro voci venivano doppiate in gran parte da Marni Nixon, una cantante rimasta nell’ombra nonostante il suo contributo fondamentale.