Fare il primo passo
Tham Dashu aveva la sensazione che mancasse qualcosa nella sua vita. Così iniziò ad andare in chiesa, la stessa che frequentava sua figlia. Ma non ci andavano mai insieme. Molto tempo prima, lui l’aveva offesa e tra loro si era creato un muro. Così Tham entrava in chiesa senza farsi notare quando i canti erano già iniziati e andava via subito dopo l’incontro.
Colui che comprende
John Babler è il cappellano delle forze di polizia e dei pompieri della sua comunità, in Texas. Ha deciso di prendersi un periodo di 22 settimane di pausa dal lavoro per frequentare l’accademia di polizia, in modo da comprendere meglio quello che le forze armate devono affrontare quotidianamente. Trascorrendo del tempo con gli altri cadetti e imparando le sfide della professione, la sua umiltà è aumentata, e così la sua empatia. Il suo desiderio è che in futuro potrà essere un consulente migliore, nel gestire lo stress emotivo, la fatica e la perdita.
Scrivere lettere
Mia madre e le sue sorelle praticano una forma d’arte in via d’estinzione: scrivere lettere. Ogni settimana scrivono—a mano—lettere che poi si spediscono reciprocamente, con una tale frequenza che il postino si preoccupa se per qualche giorno non ha nulla da consegnare! Le loro lettere traboccano di eventi di vita, gioie e dolori, e piccole cose quotidiane su amici e parenti.
Vedere Dio
L’autore e pastore Erwin Lutzer racconta un episodio curioso riguardo al presentatore Art Linkletter e un bambino che stava disegnando Dio. Divertito, Linkletter gli disse: “Ma non puoi disegnare davvero Dio. Nessuno sa com’è fatto!”
Portata in braccio
Recentemente mi sono imbattuta in alcune pagine del mio diario, scritte durante gli anni dell’università. Non ho potuto fare a meno di fermarmi e rileggerle, notando che oggi provo sentimenti molto diversi. Allora lottavo con la solitudine e spesso mi sentivo sopraffatta dai dubbi riguardo alla fede. Eppure, guardandomi indietro, vedo chiaramente che Dio mi ha guidato verso un posto migliore. Col senno di poi, posso dire che Dio mi ha dolcemente portato in braccio durante quei giorni. Quel che oggi può sembrarci troppo pesante e difficile, un giorno lo riconosceremo come parte del piano più grande che Dio, nel Suo amore, compie per noi.
Piangere con chi piange
Nel 2002, alcuni mesi dopo la morte di mia sorella Martha e suo marito Jim per un incidente stradale, un amico mi invitò a un incontro in chiesa chiamato “Crescere attraversando il dolore”. Accettai riluttante di partecipare una prima volta, deciso a non tornare in seguito. Con mia sorpresa, trovai un gruppo di persone che, come me, lottava con un lutto importante nella propria vita, e nel farlo, si appoggiava all’aiuto di Dio e di altre persone. Settimana dopo settimana, tornai agli incontri, e mi accorsi che condividere insieme il dolore mi aiutava ad accettare ciò che era successo e a trovare pace.
Portalo a Dio
Da ragazzina, mia mamma mi ha insegnato l’utilità di prendere carta e penna e scrivere: quando mi sentivo sopraffatta da sfide troppo grandi o dovevo prendere decisioni importanti, scrivere mi aiutava a rimettere le cose in prospettiva. Se avevo dubbi sulla scelta della scuola, il lavoro che avrei fatto da grande, o ero anche solo spaventata dalle sfide della crescita, imparai da lei l’abitudine di annotare i fatti più importanti, scrivendo al tempo stesso i possibili sviluppi degli eventi. Dopo aver messo su carta i miei pensieri, riuscivo a fare un passo indietro e guardare tutto con più obiettività, meno condizionata dalle emozioni.
Un angolo di paradiso
Guardando fuori dalla finestra del mio studio, sento gli uccellini cinguettare e vedo il vento che fa oscillare dolcemente gli alberi. Il campo del mio vicino è pieno di balle di fieno mietuto da poco, e ampi nuvoloni bianchi contrastano con il blu intenso del cielo.
Cercare la Sua forza
“Vedremo dei serpenti?”