Mese: dicembre 2017

Non sono io

Uno dei più famosi direttori d’orchestra del Novecento, Arturo Toscanini, è anche ricordato perché era solito dare i meriti a chi erano dovuti. Nel libro di David Ewen, Dictators of the Baton, l’autore racconta che i membri della New York Philharmonic Orchestra si alzarono in piedi e acclamarono Toscanini al termine dell’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven. Quando ci fu una pausa nell’ovazione, con le lacrime agli occhi e la voce commossa, Toscanini disse: “Non sono io . . . è Beethoven! . . . Toscanini non è nessuno”.

Cura per l’ansia

Eravamo entusiasti all’idea di un trasferimento a causa del lavoro di mio marito. Però le incognite e le possibili difficoltà mi rendevano nervosa. Così come l’idea di dover fare bagagli e preparativi per il trasloco. Ancora, dover cercare una nuova casa. E pure un nuovo lavoro per me. Imparare a conoscere una nuova città, orientarmi. Era tutto così . . . disorientante. Mentre pensavo alla mia lista di cose da fare, mi risuonavano in mente le parole dell’apostolo Paolo: Non siate in ansia . . . pregate (Filippesi 4:6-7).

È tutto un dono!

Il Café Rendezvous di Londra ha una luce accogliente, sedie comode e nell’aria c’è profumo di caffè. L’unica cosa che manca sono i prezzi. Partita come attività economica per iniziativa di una chiesa locale, dopo un anno la caffetteria è stata trasformata. I gestori infatti hanno sentito da parte di Dio la chiamata ad un cambiamento radicale: rendere il menù completamente gratuito. Oggi puoi entrare, ordinare un caffè, una torta o un panino senza pagare. Non c’è neanche una scatola per le offerte. È tutto un dono.

Errori riparati

La chiesa ospitava un gruppo musicale che guidava la lode e il loro amore per il Signore era davvero toccante. Potevamo vedere—e sentire—il loro entusiasmo.

Dall’esterno o dall’interno?

“Cambiamento: dall’interno all’esterno o viceversa?” diceva il titolo dell’articolo, riprendendo un argomento attuale. L’idea è che i cambiamenti esteriori, anche i miglioramenti estetici o di postura, possano essere un buon punto di partenza per cambiare il modo in cui ci sentiamo dentro. Alla lunga, possono cambiare la nostra vita.

Grazia inattesa

Era una domenica mattina presto, ero al mio secondo anno delle superiori e non vedevo l’ora di iniziare il mio nuovo lavoro al bowling della zona. La sera prima, ero rimasto lì fino a tardi per lavare i pavimenti sporchi, dato che l’addetto alle pulizie era ammalato. Avevo deciso di non disturbare il capo per dirgli della sostituzione; in realtà avevo in mente di fargli una sorpresa. Dopo tutto, cosa poteva andare storto? Pensai.

Prima le cose importanti

Quando viaggi in aereo, prima del decollo un assistente di volo ti presenta le misure di sicurezza. Tra le altre cose, ti dice anche cosa fare nel caso di un calo di pressione in cabina: i passeggeri devono indossare le mascherine dell’ossigeno calate dal compartimento sopra di loro, e indossare la propria prima di aiutare gli altri. Perché? Perché non puoi aiutare gli altri se prima non sei vigile tu stesso.

Confidare in Dio, anche se . . .

Da quando ho avuto un incidente, nel 1992, soffro di dolori cronici alla schiena, alle spalle e alla nuca. Nei momenti in cui il dolore e lo sconforto sono molto forti, trovo molto difficile confidare nel Signore e lodarlo. Eppure, quando la situazione sembra insopportabile, la presenza costante di Dio mi dà conforto. Egli rinnova le mie forze e mi rassicura della Sua immutabile bontà, del Suo potere illimitato e mi sostiene con la Sua grazia. Se sono tentata di dubitare del mio Signore, cerco incoraggiamento nell’esempio di Sadrac, Mesac e Abed-Nego. Essi adorarono Dio e confidarono nel fatto che Egli era lì con loro, anche quando la loro situazione pareva essere senza speranza.

Gesù ama Maysel

Quando mia sorella Maysel era piccola, cantava a modo suo questa famosa canzoncina: “Gesù m’ama! Questo so, lo rivela a Maysel il Vangel”. Mi irritava moltissimo! Essendo una delle sue sorelle maggiori—quindi più “saggia”—sapevo che la canzone diceva “lo rivela a me il Vangel”, e certo non “a Maysel”. Eppure lei continuava a cantarla a modo suo.