Mese: dicembre 2018

La strategia della speranza

Ad oggi, mentre scrivo, la squadra di calcio per la quale faccio il tifo ha perso otto partite di fila. Ad ogni sconfitta il rischio di retrocessione è più concreto. L’allenatore continua a proporre cambiamenti ogni settimana, ma la squadra non vince comunque. Parlando con i miei colleghi, scherzavo sul fatto che sperare in un risultato diverso non è garanzia di un bel niente. “Sperare non è una strategia,” ho tagliato corto.

Non aver paura!

Quasi ogni volta che un angelo appare nella Bibbia, la prima cosa che dice è: “Non temere!” C’è poco da stupirci. Quando il soprannaturale prende contatto col pianeta Terra, generalmente lascia l’osservatore umano faccia a terra dalla paura. Eppure Luca ci racconta che Dio ha preso una forma che non spaventa. In Gesù, nato tra gli animali e deposto in una mangiatoia, Dio ha scelto un approccio che non mette paura. Cosa c’è di meno spaventoso di un neonato?

Seguire il capo

Tre caccia militari attraversano con un forte rumore il cielo sopra la nostra casa. Volano talmente vicini che sembrano un solo velivolo. “Wow,” dico a mio marito Dan. “Impressionante,” mi fa eco lui. Vivendo nei pressi di una base della Air Force, non è insolito vedere da vicino spettacoli del genere.

Una lettera di Natale

Ogni anno a natale un mio amico scrive una lunga lettera a sua moglie, ricordando gli eventi dell’anno passato e scrivendo i suoi desideri per il futuro. Le dice sempre quanto la ama e perché. Scrive anche una lettera a ciascuna delle sue figlie. Le sue parole d’amore trasformano quelle lettere in un regalo di natale indimenticabile.

Il grande risveglio

Ho dei ricordi molto preziosi di quando i nostri ragazzi erano piccoli. Quando ci trovavamo con amici di famiglia, noi adulti restavamo a parlare fino a notte fonda, immersi nei nostri discorsi; i nostri bambini, stanchi di giocare, ad un certo punto si accoccolavano su un divano o una sedia e si addormentavano.

Dalla vergogna all’onore

Si avvicina quel momento dell’anno in cui le famiglie si ritrovano per celebrare le feste. Alcuni di noi, però, tremano all’idea di incontrare alcuni parenti “preoccupati” che, con le loro domande, finiscono per mettere a disagio chi non è sposato o è senza figli.

Specchi e Uditori

Quando uscii dal mio hotel, a Kampala, Uganda, l’accompagnatrice che era venuta a prendermi per portarmi alla conferenza mi guardò con un sorriso divertito. “Cosa c’è di tanto divertente?” le chiesi. Lei rise e mi domandò: “Ma ti sei pettinato stamattina?” Scoppiai a ridere pure io. Avevo davvero dimenticato di pettinarmi quella mattina: ne ebbi la certezza guardandomi allo specchio dell’albergo. Pazzesco che fossi uscito dalla camera con i capelli in quelle condizioni!

Mosaico di bellezza

Ero seduta nel cortile della Chiesa della Visitazione a Ein Karem, Israele, colpita dalla bellezza dei mosaici che riprendono in moltissime lingue le parole di Luca 1:46-55. Brano tradizionalmente noto come Magnificat (magnificare, lodare), questi versi sono la gioiosa risposta di Maria all’annuncio che diventerà la madre del Messia.

Canzone d’amore celeste

Nel 1926 il cantautore Billy Hill divenne famoso con una canzone dal titolo “The Glory of Love” (la gloria dell’amore). In poco tempo un’intera nazione si ritrovò a cantare quelle parole, a ripetere che c’è gioia nel compiere anche i gesti più semplici, spinti solo da amore verso qualcuno. Cinquanta anni dopo, il cantautore Peter Cetera scrisse un’altra canzone romantica con un titolo simile. Nel suo testo immaginava due persone che vivessero per sempre, sapendo entrambe che tutto quello che avevano fatto, l’avevano compiuto per la gloria dell’amore.