Mese: dicembre 2018

L’albero della speranza

Dopo aver decorato l’albero con le lucine scintillanti, legai ai rami dei fiocchetti blu e rosa e lo battezzai il nostro “albero di speranza per un bambino”. Io e mio marito stavamo aspettando da più di quattro anni che arrivasse il nostro bambino tramite adozione. Di sicuro sarebbe arrivato per natale!

Il segreto “non-segreto”

Un mio collaboratore mi confessò un giorno che non si sentiva esattamente “uguale a Gesù”. Ascoltai mentre si sfogava sulla sua vita “troppo comoda, egocentrica,” una vita che non gli piaceva per niente. “Ecco il mio problema: ho cercato di essere buono, di essere altruista, ma non funziona. Sembra che quello che voglio fare non riesco a farlo; quello che non vorrei fare, invece, è proprio quello che faccio più spesso”.

Aspetta il Messia

Il meccanico sembrava giovane, troppo giovane per risolvere il nostro problema, una macchina che non partiva. “Ma è appena un ragazzo,” mi sussurrò mio marito Dan, dubbioso. Quello scetticismo nei confronti del giovane meccanico mi ricorda un po’ i commenti dei cittadini di Nazaret che si domandavano chi fosse Gesù.

“Del Signore”

Non ci vuole molto per capire che i tatuaggi vanno molto di moda. Alcuni si fanno tatuare immagini o simboli molto piccoli, che a malapena si notano. Altri—che siano atleti, attori o persone comuni—decidono di coprire quasi tutto il corpo con tatuaggi di tutti i colori, parole, disegni. E questa tendenza sembra non perdere terreno, come dimostrano le stime: nel 2014 il settore ha fruttato 3 miliardi di dollari di entrate e ulteriori 66 milioni di dollari per la rimozione dei tatuaggi.

Amore costante

“Ti voglio bene!” mi gridò dietro mio padre mentre io sbattevo la portiera e uscivo dalla macchina per andare a scuola. Ero in prima media e per mesi si era svolta praticamente la stessa scena ogni mattina. Arrivavamo a scuola, mio padre diceva: “Buona giornata, ti voglio bene!” e tutto quello che mormoravo io era un “ciao”. Non ero arrabbiata con lui e nemmeno lo ignoravo di proposito. Semplicemente ero troppo assorta nei miei pensieri per notare le sue parole. Eppure, l’amore di mio padre non cambiava mai.

Casa

Recentemente una nostra amica è morta di cancro, di professione faceva l’agente immobiliare. Mentre mia moglie Sue ed io ricordavamo Patsy, a Sue è venuto in mente che molti anni fa Patsy aveva portato un uomo a Gesù, e quell’uomo è diventato poi nostro amico.

La mano nascosta di Dio

Un mio amico fu adottato da una coppia di missionari americani e crebbe in Ghana. Quando la sua famiglia tornò negli Stati Uniti, lui iniziò a frequentare l’università; dopo poco tempo, però, dovette smettere. Più avanti firmò per entrare nell’esercito: questo gli permise di girare tutto il mondo e al tempo stesso di avere i soldi per proseguire i suoi studi. In tutto questo, Dio era lavoro e lo stava preparando per un compito speciale. Oggi il mio amico scrive e pubblica letteratura cristiana che viene diffusa in tutto il mondo.

Natale solitario

Il natale più solitario della mia vita l’ho trascorso nella casetta di mio nonno, vicino Sakogu, Ghana settentrionale. Avevo solo 15 anni e i miei genitori e fratelli erano a migliaia di chilometri di distanza. Gli anni precedenti, quando avevo passato le feste con la famiglia e gli amici del mio villaggio, festeggiare il natale era sempre stato bello e memorabile. Ma questa volta tutto era silenzioso, solitario. La mattina di natale ero steso a terra, sul mio materassino, e mi vennero in mente le note di questa canzone: L’anno è finito, Natale è arrivato. Il Figlio di Dio è nato, pace e gioia a tutti gli uomini . . . Con un velo di tristezza, la cantai ancora e ancora.

Una mano che rialza

I nostri figli hanno provato spesso il brivido di pattinare sul ghiaccio nel nostro cortile, durante i freddi inverni dell’Idaho. Quando erano piccoli, non è stato semplice insegnare loro a pattinare: convincerli a mettere volontariamente il piede sulla dura superfice ghiacciata non era tanto facile, dato che avevano già fatto esperienza di qualche dolorosa caduta sul ghiaccio. Ogni volta che rischiavano di scivolare, io o mio marito li afferravamo al volo, rimettendoli dritti sui loro pattini.