Mese: gennaio 2019

Il guaio dei gamberi

Quando mio cugino mi invitò ad andare con lui a pesca di gamberi, non riuscii quasi a trattenere l’emozione. Ma scoppiai a ridere vedendo che mi allungava un secchio di plastica. “Senza nemmeno un coperchio?”

Gesù è proprio dietro di te

Mia figlia si era preparata un po’ prima del solito per andare a scuola, così mi chiese se potevamo fermarci alla caffetteria lungo la strada. Risposi di sì. Mentre percorrevamo la corsia del take-away, le domandai: “Cosa dici, vogliamo regalare un po’ di felicità a qualcuno stamattina?” Entusiasta, mi disse di sì.

Dimensioni infinite

Ero sdraiata immobile sul materassino plastificato e trattenevo il fiato a comando, cercando di non far caso al rumore del macchinario. So che molte persone fanno comunemente una risonanza magnetica, ma per chi è claustrofobico come me l’esperienza richiede una grande concentrazione; pensare a qualcos’altro, anzi a qualcun altro, molto più grande di me.

Un Dio che accoglie

La nostra chiesa è situata in una vecchia scuola elementare. Proprio questa scuola nel 1958 chiuse i battenti pur di non obbedire ad una ingiunzione del tribunale degli Stati Uniti che le imponeva di integrare anche studenti afro-americani. L’anno seguente la scuola riaprì e Elva—oggi è un membro della nostra chiesa—era proprio tra gli studenti che entrò in quel mondo di bianchi. “Fui portata fuori dalla mia comunità, allontanata da insegnanti che erano parte della mia vita,” racconta Elva, “per essere buttata in un ambiente per noi poco sicuro, con un solo compagno di colore; gli altri erano tutti bianchi”. Elva soffriva perché era diversa: eppure quell’esperienza la trasformò in una donna coraggiosa, dalla fede solida, capace di perdonare.

Ma che Salvatore è?

L’anno scorso, io e alcuni miei amici abbiamo pregato intensamente per tre donne che lottano contro il cancro. Sappiamo che Dio ha il potere di fare questo, così abbiamo continuato a chiedergli questo ogni giorno. Molte volte già in passato abbiamo visto come Dio ha risposto, così eravamo certi che lo avrebbe fatto anche stavolta. Ognuna di queste tre persone aveva giorni buoni, e pareva l’inizio della guarigione: in quei giorni eravamo entusiasti. Ma poi in autunno sono morti tutte e tre. Qualcuno ha detto che per loro la guarigione c’è stata, la guarigione “finale”. E in un certo senso è vero. Eppure per noi è stata una perdita devastante. Volevamo tanto vedere Dio guarirli tutti—qui e ora—ma per ragioni che non capiamo, non è avvenuto alcun miracolo.

Alternativa alla preoccupazione

Un uomo onesto, rispettoso della legge, ricevette questo messaggio vocale: “Sono il sergente . . . del Dipartimento di Polizia. Mi richiami a questo numero”. L’uomo iniziò immediatamente a preoccuparsi, pensando che poteva forse aver fatto qualcosa di sbagliato. Aveva paura di richiamare quel numero, e passò perfino alcune notti insonni pensando a possibili scenari—preoccupato che fosse finito nei guai senza accorgersene. Quel poliziotto non richiamò mai, ma per settimane l’uomo visse nell’ansia.

Un uomo ordinario

William Carey era un bambino malaticcio, nato in un’umile famiglia vicino Northampton, Inghilterra. Il suo futuro non sembrava roseo. Ma Dio aveva un piano per lui. A dispetto delle circostanze, si trasferì in India, dove operò incredibili riforme sociali e tradusse la Bibbia in molte lingue indiane. William amava Dio e il popolo, e portò a termine molte opere per Dio.

La gloria più grande

Matteo 5:27-48

Trasformato e che trasforma

Tani e Modupe sono cresciuti in Nigeria e si sono spostati in Gran Bretagna per studiare negli anni Settanta. Entrambi sono stati trasformati dalla grazia di Dio, ma non avevano mai pensato che sarebbero stati usati per trasformare una delle comunità più segregate e depravate d’Inghilterra, Anfield a Liverpool. Tani e Modupe Omideyi hanno servito Dio e la loro comunità per anni, donando speranza a molte persone. Hanno guidato una chiesa fervente e portato avanti molti progetti a favore della gente del posto, portando trasformazione nella vita di tantissime persone.