Mese: febbraio 2019

Grandi notizie!

L’articolo nel giornale locale era corto ma scaldava il cuore. Dopo aver frequentato un corso cristiano pensato per costruire legami familiari più solidi, un gruppo di carcerati ricevette il raro privilegio di poter incontrare la propria famiglia senza un vetro di protezione. Alcuni di loro non avevano visto per anni i propri figli. Invece che parlare attraverso un vetro, ora potevano toccare e abbracciare i loro cari. Molti piansero liberamente mentre la famiglia si ritrovava unita e le ferite iniziavano a guarire.

Dalla bocca dei bambini

Dopo aver osservato Viola, una bambina di dieci anni, usare un ramo di un albero come microfono per imitare un predicatore, Michele decise di dare a Viola l’opportunità di “predicare” durante la visita in un villaggio. Viola accettò. Michele, missionario in Su Sudan, scrisse: “La folla era completamente rapita . . . Una bambina che era stata abbandonata stava lì in piedi, con autorità, come una figlia del Re dei re, e condivideva con potenza il regno di Dio con loro. Metà della gente presente si alzò per ricevere Gesù” (Michele Perry, Love Has a Face).

Cattive informazioni

Durante un recente viaggio a New York City con mia moglie, decidemmo di sfidare una serata di neve e chiamare un taxi per andare a mangiare in un ristorante cubano, a 5 chilometri dal nostro hotel. Dopo aver inserito nella app del telefono i dati della compagnia di taxi, feci un balzo indietro nel leggere la cifra del preventivo sul display: la corsa fino al ristorante sarebbe costata 1,547.26 dollari! Dopo essermi ripreso dallo shock, realizzai che avevo inavvertitamente inserito come destinazione casa nostra, a migliaia di chilometri di distanza!

L’idea di Fika

C’è una caffetteria di nome Fika nel paesino accanto al nostro. È una parola svedese che vuol dire fare una pausa con caffè e un dolcetto, ma sempre insieme a famiglia, colleghi o amici. Io non sono svedese, però quest’idea di fika descrive una delle cose che più mi piace di Gesù—la Sua abitudine di prendersi del tempo per mangiare e rilassarsi con gli altri.

In silenziosa ammirazione

La mia vita è spesso frenetica e piena di stress. Corro da un appuntamento all’altro, rispondo al telefono e, mentre vado da una parte all’altra, spunto impegni sulla mia lista (infinita) delle cose da fare. Esausta, una domenica collassai nell’amaca in giardino. Il telefono—così come mio marito e i miei figli—erano in casa. Avevo pianificato di restare sdraiata nell’amaca solo per qualche minuto, ma poi quel silenzio e quella pace mi portarono a notare cose interessanti, e restai più a lungo. Sentivo lo scricchiolio dell’amaca che faceva avanti e indietro, un’ape che ronzava nel cespuglio di lavanda lì vicino, il battito d’ali di un uccello sopra di me. Il cielo era di un blu brillante e le nuvole si muovevano col vento.

Vivere nella storia di Dio

A Ernest Hemingway fu chiesto di scrivere una storia efficace usando solo sei parole. La sua risposta: “Vendesi scarpe da neonato. Mai indossate”. La storia di Hemingway è potente perché ci ispira a riempirla di dettagli. Si trattava di scarpe che semplicemente non servivano ad un bambino sano? O si parla di una tragica perdita, un dolore che richiede l’amore profondo e la consolazione di Dio?

Egli tiene le nostre mani

La bambina che stava scendendo le scale quella domenica mattina in chiesa era deliziosa, fiera e indipendente. La bimba – che non doveva avere più di due anni – scese i gradini uno per volta per raggiungere il piano inferiore. Arrivare in fondo alla scala era la sua missione e riuscì a compierla. Sorrisi tra me e me osservando l’indipendenza e il coraggio di quella bimba. No, lei non aveva paura: sapeva gli occhi della mamma erano proprio su di lei, così come la sua mano, pronta a intervenire in caso di bisogno. È una bella immagine anche per il Signore, per la Sua prontezza nell’aiutare i Suoi figli, mentre essi attraversano il percorso della vita con tutte le sue possibili incertezze.

Sacrificio vivente

La mia prozia aveva un interessante lavoro nella pubblicità e viaggiava molto tra Chicago e New York City. Eppure decise di terminare la sua carriera per amore verso i suoi genitori. Infatti i suoi abitavano in Minnesota e avevano bisogno che qualcuno di occupasse di loro. Entrambi i suoi fratelli erano morti giovani in circostanze tragiche e lei era rimasta l’unica figlia ancora in vita. Per lei, prendersi cura dei suoi genitori era un’espressione sincera della sua fede.

Scrivilo in una lettera

Come la maggior parte dei bambini di quattro anni, Rudy amava correre, cantare, ballare e giocare. Poi iniziò a lamentare dei dolori nelle ginocchia. I suoi genitori la portarono a fare controlli e i risultati furono uno shock: una diagnosi di cancro, neuroblastoma al quarto stadio. Rudy era preoccupata. Fu ricoverata immediatamente.