Mese: ottobre 2019

La gioia della Tua presenza

Lo scopo ultimo dell’uomo è glorificare Dio e gioire per sempre in Lui”, afferma il Catechismo di Westminster. Gran parte della Scrittura parla di un’attitudine gioiosa e riconoscente, nell’adorazione del Dio vivente. Quando onoriamo Dio, lo celebriamo come la Fonte da cui proviene e scorre ogni bene.

L’orgoglio al centro

Pensa veramente di essere qualcuno!” Questo è stato il commento di un mio amico, riferendosi a un altro cristiano che conosciamo. Ci sembrava evidente che quella persona fosse guidata da uno spirito di orgoglio. Ci ha molto rattristato sapere che, poco tempo dopo, è stato coinvolto in un serio scandalo. Elevando se stesso, aveva trovato solo problemi. Riflettendoci su, abbiamo concluso che poteva capitare anche a noi.

Uno sguardo all’interno

Il fisico Arie van’t Riet, ora in pensione, crea inusuali opere d’arte. Sistema piante e animali morti in varie composizioni e poi li passa ai raggi X. Modifica le immagini acquisite al computer e poi aggiunge i colori ad alcune parti delle foto. La sua arte mette in luce la complessità che naturalmente hanno all’interno fiori, pesci, uccelli, rettili e scimmie.

Aspettare una risposta

Quando nostra figlia aveva 15 anni, scappò di casa. Rimase lontano da casa per tre settimane. Sono state le settimane più lunghe della nostra vita. La cercammo ovunque e chiedemmo aiuto ad amici e alle forze dell’ordine. Durante quei giorni disperati, io e mia moglie abbiamo capito l’importanza di confidare in Dio in preghiera. Eravamo arrivati alla fine delle nostre forze e risorse. Dovevamo per forza appoggiarci a Dio.

La croce e la corona

Westminster Abbey, nella città di Londra, ha una storia molto importante. Nel X secolo, i monaci benedettini iniziarono una tradizione che continua ancora oggi: la lode quotidiana. L’Abbazia è inoltre il luogo di sepoltura di molte persone famose, e qui si sono svolte tutte le incoronazioni dei sovrani, dal 1066 a oggi. Diciassette di questi sovrani sono stati sepolti nell’Abbazia: il loro governo è terminato lì dove era iniziato.

Una strada accidentata

Un amico con cui condivido la passione della pesca mi ha parlato di un lago alpino situato in alta quota, sul versante settentrionale del Monte Jughandle, qui in Idaho. La fama di questo laghetto è dovuta al gran numero di grosse trote che lo popolano. Il mio amico ha preso una matita e un pezzo di un tovagliolo e mi ha disegnato una mappa. Diverse settimane più tardi ho rifornito il mio pick-up e mi sono messo in moto nella direzione del laghetto, seguendo le sue istruzioni.

Tesori in cielo

Un impianto elettrico montato male causò un incendio che bruciò completamente la nostra casa, di recente costruzione. Le fiamme consumarono la nostra casa nel giro di un’ora, non lasciando altro che macerie. Un’altra volta, di domenica, tornando a casa dalla chiesa, ci accorgemmo che avevano scassinato la nostra casa e ci avevano rubato alcune cose.

La direzione di Dio

Un secolo fa, il 41enne Oswald Chambers arrivò in Egitto per servire come cappellano YMCA tra le truppe del Commonwealth britannico, durante la Prima Guerra Mondiale. Era stato assegnato al campo di Zeitoun, sei miglia a nord del Cairo. Durante la sua prima notte lì, il 27 Ottobre 1915, Chambers annotò nel suo diario: “Questa [zona] è un vero deserto. Sono in mezzo alle truppe ed è una gloriosa opportunità per [questi] uomini. Tutto è immensamente diverso da tutto ciò che mi è familiare e resto in attesa, curioso di conoscere ciò che Dio sta pianificando e compirà”.

Tutti bene! Tutto bene!

Nel Gennaio del 1915, la nave Endurance si schiantò e rimase intrappolata nel ghiaccio, al largo delle coste dell’Antartico. Sopravvisse un gruppo di esploratori polari e, guidati da Ernest Shackelton, decisero di raggiungere Elephant Island con tre piccole scialuppe di salvataggio. Intrappolati su quest’isola disabitata, lontano dalle rotte navali più battute, avevano una sola speranza. Il 24 Aprile del 1916, 22 uomini restarono a guardare come Shackleton e cinque compagni presero il largo con una delle scialuppe in direzione South Georgia, un’isola distante 800 miglia. L’impresa sembrava impossibile e, se avessero fallito, sarebbero certamente morti tutti. Fu una grande gioia, dunque, quando ben quattro mesi dopo apparve una nave all’orizzonte e sulla prua si poteva scorgere lo stesso Shackelton che gridava: “State tutti bene?” E si udì il grido di risposta: “Tutti bene! Tutto bene!”