Mese: novembre 2019

La lista celeste

Presentai il mio passaporto per il controllo allo sportello del check-in di Kenya Airways. Quando l’impiegato cercò il mio nome sulla lista dei passeggeri, il mio nome non c’era. Il problema? Troppe prenotazioni e conferme mancanti. La mia speranza di arrivare a casa quel giorno era sfumata.

Il fondo

C. S. Lewis e suo fratello maggiore, Warren (Warnie), affrontarono diversi semestri a Wynyard, un collegio inglese maschile. Il preside era un uomo crudele che rendeva la vita insopportabile a tutti. Decadi dopo, Warnie scrisse con sobrio e sagace umorismo: “Adesso ho sessantaquattro anni e qualcosa, e non ho mai dovuto affrontare una situazione in cui non avessi la consolazione che, in ogni caso, non potesse essere peggio che ai tempi di Wynyard”. Molti di noi possono ricordare simili periodi neri e difficili della nostra vita ed essere grati che oggi stiamo molto meglio di allora.

Vedere noi stessi

Molto tempo fa, prima dell’invenzione degli specchi o delle superfici lucide, la gente raramente vedeva la propria immagine. Pozze d’acqua, sorgenti e fiumi erano alcuni dei pochi modi in cui vedere se stessi. Gli specchi hanno cambiato le cose. Poi, con l’invenzione della fotografia, il fascino del nostro aspetto è cresciuto ancora e ha raggiunto un altro livello. Attualmente, abbiamo immagini di noi stessi quasi di ogni istante della nostra vita. Questo è un bene per i nostri album fotografici o per tenere insieme i ricordi di famiglia, ma può essere un danno per la nostra salute spirituale. Il divertimento nel vedere la nostra immagine in fotografia può portarci a concentrarci solo sull’apparenza e a lasciarci con un interesse minimo nell’esaminare il nostro interiore.

Aiuto dall’esterno

Durante un viaggio di lavoro, mio marito si era appena sistemato nella sua stanza d’albergo quando sentì un rumore strano. Uscì in corridoio per capirci di più e udì qualcuno urlare dalla camera accanto. Con l’aiuto di un dipendente dell’albergo, scoprì che un uomo era rimasto intrappolato nel bagno. La serratura del bagno era difettosa e l’uomo, intrappolato all’interno, era in preda al panico. Aveva la sensazione di non riuscire a respirare e gridava aiuto.

No ai piselli!

Quando i nostri bambini erano piccoli, uno di loro diceva sempre un “no” deciso quando gli passavamo i piselli durante la cena. Al che noi replicavamo: “No cosa?” Speravamo che avrebbe detto: “No, grazie”. Invece lui replicava: “No ai piselli!” Questa risposta portava inevitabilmente a una discussione sull’importanza delle buone maniere. Discussioni simili capitavano in diverse occasioni.

Con noi e in noi

Mio figlio ha appena iniziato l’asilo. Il primo giorno ha pianto e ha dichiarato: “Non mi piace la scuola”. Mio marito ha parlato con lui. “Noi non ci saremo fisicamente, ma preghiamo per te. E comunque, Gesù è con te sempre”.

Guardare oltre la delusione

Forse hai visto quel video in cui un bambino piccolo viene a sapere che è in arrivo un’altra sorellina. In preda alla disperazione, si lamenta: “Sempre femmine, femmine e ancora femmine!”

Il suono del silenzio

Un amico con cui vado a pescare ha osservato: “I ruscelli poco profondi sono quelli che fanno più rumore”, rivisitazione dell’antico proverbio: “Virtù di silenzio è gran scienza”. Egli intendeva, ovviamente, che le persone che fanno più rumore sono quelle che hanno meno sostanza da dire.

L’evento principale

Mentre guardavo i fuochi d’artificio durante una festa nella mia città, fui distratta. A destra e a sinistra dell’evento principale, ogni tanto venivano lanciati altri fuochi d’artificio minori nell’aria. Erano belli, ma guardare questi fuochi meno importanti mi fece perdere parte dello spettacolo sopra di me.