Mese: marzo 2020

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Le palestre offrono molti programmi per coloro che desiderano perdere peso e restare in forma. Un centro benessere in particolare accetta solo chi desidera perdere almeno 20 kg e imparare uno stile di vita sano. Una donna iscritta afferma di aver annullato l’abbonamento alla sua vecchia palestra perché aveva costantemente la sensazione di essere guardata e giudicata per il suo corpo fuori forma dalle tante persone magre presenti. Adesso si impegna 5 giorni alla settimana per perdere peso in modo sano, in un ambiente positivo e accogliente.

Sorpreso dalla grazia

Una donna di Grand Rapids, Michigan, si addormentò sul divano dopo che il marito era andato a letto. Un intruso si intrufolò dalla porta scorrevole, che la coppia aveva dimenticato di chiudere, e iniziò a gironzolare per la casa. Entrò in camera da letto, dove il marito stava dormendo, e afferrò il televisore. L’uomo, che stava dormendo, si svegliò; vedendo una figura in piedi, sussurrò: “Tesoro, vieni a letto”. Il ladro andò nel panico, posò la TV, afferrò una mazzetta di banconote appoggiate sul comò, e corse fuori.

Dio della mia forza

Nessuno potrebbe aver scambiato i soldati babilonesi per dei gentiluomini. Erano senza scrupoli, ostinati e vincenti; attaccavano una nazione dopo l’altra esattamente come un’aquila si fionda sulla preda. Non erano solamente potenti, erano anche orgogliosi. In pratica, adoravano la loro stessa arte militare. Infatti, la Bibbia afferma che “questa loro forza è il loro dio” (Abacuc 1:11).

A sorpresa!

L’artista italiano Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610) era conosciuto per il suo temperamento focoso e la sua tecnica non convenzionale. Come modelli per i suoi santi, usava persone ordinarie al lavoro e riusciva a far sentire gli spettatori dei suoi quadri parte della scena. La Cena di Emmaus mostra un oste in piedi, mentre Gesù e due Suoi discepoli sono seduti al tavolo: in quel momento riconoscono che si tratta del Signore risorto (Luca 24:31). Un discepolo sta per alzarsi in piedi di scatto, l’altro allarga le braccia in segno di stupore.

Inizio pasquale

C’è un dettaglio nella storia della Pasqua che mi ha sempre intrigato. Perché Gesù ha deciso di tenere le cicatrici della Sua crocifissione? Probabilmente, da risorto, avrebbe potuto scegliere ogni tipo di corpo, eppure ne scelse uno con cicatrici che si potessero vedere e toccare. Perché?

Mai abbandonato

Lo scrittore russo Fyodor Dostoevskij disse una volta: “Il grado di civilizzazione di una società può essere valutato entrando nelle sue prigioni”. Con questo in mente, leggo un articolo dal titolo: “Classifica delle 8 prigioni più letali al mondo”. In una di queste prigioni, ciascun prigioniero vive in totale isolamento.

Necrologio di tre parole

Prima che Stig Kernell morisse, comunicò alle imprese funebri del paese che non voleva un necrologio normale. Infatti, questo signore svedese li istruì perché pubblicassero solamente tre parole sulla sua morte: “Io sono morto”. Quando poi il sig. Kernell morì all’età di 92 anni, fu esattamente quello che scrissero. L’audacia e la semplicità di questo inusuale necrologio funebre catturarono l’attenzione dei giornali di tutto il mondo. Stranamente, la curiosità internazionale nei confronti di colui che aveva voluto un necrologio di tre parole portò più attenzione sulla sua morte di quanto egli non intendesse.

Il frantoio

Se visiti il villaggio di Capernaum, accanto al Lago di Galilea, troverai un’esposizione di antichi frantoi. Costituiti da roccia basaltica, i frantoi sono fatti di due parti: una base e una macina. La base è larga, rotonda e ha un canale intagliato all’interno. Le olive venivano messe in questo canale e poi schiacciate da una pesante roccia a forma di ruota che continuava a girare sopra di esse. In questo modo veniva estratto l’olio.

Storie in una casetta

La vecchia casetta, costruita sapientemente con assi di legno tagliate a mano, era degna della copertina di una rivista. Eppure la struttura in sé costituiva solo metà del tesoro. All’interno, c’erano ovunque oggetti di famiglia appesi alle pareti, che infondevano nella casa un’atmosfera di ricordo. Sulla tavola c’era un cesto per le uova tessuto a mano, un antico vassoio per biscotti, una lampada ad olio. Sulla porta d’ingresso un cappello da uomo sembrava affermare con fierezza: “C’è un ricordo dietro ogni cosa”.