Mese: marzo 2020

Il meglio deve ancora venire

Nella nostra famiglia l’arrivo del mese di marzo significa fine dell’inverno. Significa lo spettacolo di basket “March Madness” del college. Da veri fans, guardiamo il campionato e tifiamo con entusiasmo per le nostre squadre preferite. Se ci sintonizziamo abbastanza presto, abbiamo la possibilità di sentire i cronisti parlare della partita che sta per iniziare e di goderci alcuni tiri acrobatici dei giocatori durante il riscaldamento.

Pieno sole

Lo so, eppure continuo a provarci. Le istruzioni sull’etichetta sono chiare: “Necessita pieno sole”. Il nostro giardino è quasi tutto all’ombra. Non è adatto a piante che richiedono una posizione molto soleggiata. Ma a me quella pianta piace. Mi piace il colore, la forma delle foglie, la grandezza, il profumo. Così la compro, la pianto, e me ne prendo molta cura. Eppure la pianta continua a non essere felice a casa mia. La mia cura e le mie attenzioni non sono sufficienti. Ha bisogno della luce del sole, e io non posso fornirgliela. Pensavo di poter compensare la mancanza di luce dando alla pianta altre attenzioni. Ma non funziona così. Le piante hanno i loro bisogni.

Quando l’acqua arrossì

Perché Gesù è venuto sulla Terra prima che inventassero la fotografia e il video? Non avrebbe raggiunto un numero più alto di persone se tutti avessero avuto la possibilità di vederlo? Dopo tutto, una foto vale più di mille parole.

Non ignorare più

Non so come queste persone mi abbiano trovato, ma continuavo a trovare tra la posta sempre più volantini in cui mi invitavano a presentarmi ai loro eventi, in modo che potessero parlarmi dei benefici della pensione. La cosa è iniziata diversi anni fa, quando iniziai a ricevere l’invito di aggregarmi all’associazione che tutela i pensionati. Questi promemoria servono tutti per ricordarmi: “Stai diventando vecchio. Preparati!”

Quando allontanarsi

Quando mio padre diventò cristiano era ormai avanti con gli anni. Mi affascinava il suo modo per vincere le tentazioni: a volte semplicemente andava via! Ad esempio, quando una discussione tra lui e il suo vicino di casa rischiava di degenerare, mio padre si allontanava tranquillamente, per evitare di essere tentato di litigare.

Ripetizione positiva

Un giornalista aveva la strana abitudine di non usare mai la penna blu. Così quando i suoi colleghi gli chiesero se gli serviva qualcosa dal negozio, lui ordinò delle penne. “Che non siano blu, però”, aggiunse. “Non voglio penne blu. Non mi piace il blu. È un colore talmente pesante. Quindi per favore, compratemi 12 penne a sfera di qualunque colore, purché non siano blu!” Il giorno dopo il suo collega gli consegnò le penne, ed erano tutte blu. Quando chiese spiegazioni, il collega disse: “Continuavi a dire ‘blu, blu . . .’ Questa è la parola che mi è rimasta più impressa!” La ripetizione della parola da parte del giornalista aveva fatto effetto, ma non quello desiderato!

Profondamente amato

Anni fa avevo un ufficio a Boston che si affacciava sul Cimitero Granary Burying Ground, dove sono sepolti molti eroi americani importanti. In questo cimitero puoi trovare la lapide di John Hancock e Samuel Adams, due firmatari della Dichiarazione d’Indipendenza, e qualche metro più in là anche quella di Paul Revere.

Guardare in alto

Un articolo della rivista medica Surgical Technology International sostiene che guardare in basso verso lo schermo di uno smartphone, con la testa piegata in avanti, equivale a mettere sulla nuca un peso di circa 27 kg. Se pensiamo che milioni di persone in tutto il mondo spendono una media di 2-4 ore al giorno leggendo e mandando messaggi col telefonino, il danno che ne deriva alla nuca e alla spina dorsale diventa un problema di salute sempre più serio.

Il mio spazio personale

Hanno chiesto ad una laureata dell’Università di Singapore di lavorare ad un progetto: doveva trovare una soluzione ad un piccolo problema quotidiano, usando però solamente oggetti comuni. La giovane si è inventata un gilet per proteggere lo spazio personale di un individuo, quando viaggia in spazi affollati come treni o autobus. Il gilet è coperto da lunghe e flessibili spine di plastica, come quelle usate normalmente per tenere lontani uccelli e gatti dalle piante.