Durante i primi tempi del mio lavoro come editore per Our Daily Bread, selezionavo il versetto di copertina per ogni libretto. Dopo un po’, iniziai a chiedermi che differenza facesse.
Dopo poco tempo ci scrisse una lettrice raccontandoci che aveva pregato per suo figlio per più di trent’anni, ma non voleva saperne di Gesù. Poi un giorno, passando da casa della madre, aveva letto il versetto sulla copertina del libretto e si era seduto al tavolo con lei. Lo Spirito usò quelle parole per convincerlo, e lui diede a Gesù la sua vita in quel preciso momento.
Non ricordo quale fosse il versetto, né il nome della donna. Ma non dimenticherò mai la chiarezza del messaggio che quel giorno Dio mi diede. Egli aveva deciso di rispondere alle preghiere di una donna servendosi di un versetto selezionato più di un anno prima. Da un luogo al di là del tempo, Dio aveva portato la meraviglia della Sua presenza nel mio lavoro e nelle Sue parole.
Il discepolo Giovanni chiamava Gesù “la Parola della Vita” (1 Giovanni 1:1). Egli voleva che tutti sapessero cosa volesse dire. “Vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata” disse di Gesù (v. 2). “Quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi” (v. 3).
Non c’è nulla di magico nel leggere delle parole su una pagina. Ma nelle parole della Scrittura c’è ancora la stessa forza di cambiare la vita, perché esse parlano della Parola di Vita, Gesù.