La prima volta che ho conosciuto il mio nuovo amico ho notato che aveva un accento inglese aristocratico e un anello al mignolo. Più avanti ho capito che non si trattava di un semplice anello: vi era inciso sopra lo stemma di famiglia ed era un simbolo della sua storia familiare. Un po’ come un sigillo, forse come il sigillo di cui parlava Aggeo. In questo breve libro dell’Antico Testamento, il profeto Aggeo esorta il popolo di Dio a riprendere la ricostruzione del tempio. Tornati in patria dopo l’esilio, avevano iniziato i lavori ma i loro nemici cercavano in ogni modo di ostacolarli e fermarli. Nel suo messaggio, Aggeo rivolgeva una promessa da parte di Dio anche a Zorobabele, il capo di Guida, rassicurandolo che nel suo ruolo era stato scelto dal Signore, proprio come se fosse un sigillo.

Nei tempi antichi, il sigillo veniva usato come mezzo di identificazione. Invece che apporre una firma, le persone importanti imprimevano il loro sigillo nella cera calda in modo da lasciare il proprio marchio. Come figli di Dio, anche noi possiamo lasciare un segno in questo mondo se diffondiamo il Vangelo, condividendo la Sua grazia amando i nostri nemici e ci impegniamo per mettere fine all’oppressione.

Ciascuno di noi ha un marchio unico che esprime il modo speciale in cui siamo stati creati ad immagine di Dio: un misto di doni, passioni e saggezza. È nostro dovere e privilegio poter operare come un sigillo di Dio nel mondo.