Il miglior dono di sempre
In occasione di un ritiro invernale per uomini, uno dei presenti pose questa domanda: “Qual è il miglior regalo di Natale che abbiate mai ricevuto?”
Una storia personale
Un bambino di poche ore venne deposto in una mangiatoia di un presepe, fuori da una chiesa di New York. Una giovane e disperata madre aveva avvolto il neonato in una coperta, adagiandolo dove sapeva che qualcuno lo avrebbe trovato. Se ci viene la tentazione di giudicarla, possiamo essere grati che questo bambino abbia avuto la possibilità di vivere.
Diffondere gioia
Quando Janet si trasferì oltreoceano per insegnare inglese in una scuola, vi trovò un’atmosfera triste e sconsolante. La gente svolgeva il proprio lavoro ma nessuno sembrava felice. Non c’era incoraggiamento o aiuto reciproco. Ma Janet, che era grata a Dio per ciò che aveva fatto per lei, cercava di esprimere la sua gioia in tutto ciò che faceva. Sorrideva. Era amichevole. Si prendeva il tempo di aiutare il prossimo. Canticchiava inni.
Amare i nemici
Quando nel 1950 scoppiò la guerra, il quindicenne Kim Chin-Kyung si arruolò nell’esercito sud-coreano per difendere il proprio Paese. Tuttavia, scoprì presto che non era pronto ad affrontare gli orrori della guerra. Quando i suoi giovani amici iniziarono a morire intorno a lui, egli cominciò ad implorare Dio per la sua vita, promettendogli che se fosse sopravvissuto avrebbe imparato ad amare i suoi nemici.
Chi è Gesù per te?
In un’intervista al giornale, Albert Einstein raccontò: “Da bambino sono stato istruito nella Bibbia e nel Talmud. Sono ebreo, ma provo un profondo fascino verso la luminosa figura del Nazareno . . . Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la reale presenza di Gesù: la sua personalità pulsa in ogni parola. Nessun mito è pieno di tanta vita”.
Ciò che ci copre
Quando si parla di fede in Gesù a volte usiamo alcune parole senza comprenderle o spiegarle. Uno di questi termini è giustizia. Diciamo che Dio è giusto e che ci rende giusti, ma il concetto può essere difficile da capire.
Un altro tipo di consolazione
Il tema del nostro campo per adulti era “Consola il mio popolo”. Un oratore dopo l’altro ha preso la parola e ha condiviso parole d’incoraggiamento. Tuttavia, l’ultimo predicatore ha drasticamente cambiato tono. Scegliendo Geremia 7:1-11 e il titolo “Svegliatevi dal sonno” ha iniziato a dirci la verità senza mezzi termini—ma sempre con amore—esortandoci a svegliarci dal torpore spirituale e ad abbandonare il peccato.
Un breve sonno
Henry Durbanville, un pastore scozzese di un’altra epoca, raccontava la storia di una donna anziana che viveva in una zona remota della Scozia. Desiderava tanto vedere la città di Edimburgo ma aveva paura del viaggio perché il treno doveva passare attraverso una lunga e buia galleria.
Vivere nella Luce
Era una mattinata grigia. Nuvoloni bassi color acciaio si addensavano in cielo e l’atmosfera era talmente cupa da costringermi ad accendere la luce per continuare a leggere il mio libro. Mi ero appena sistemata quando la stanza fu all’improvviso invasa dalla luce. Alzando lo sguardo notai che il vento stava spingendo le nuvole verso oriente, pulendo il cielo e mostrando il sole.