Ti ricordi quando . . .
Nostro figlio ha lottato contro la sua dipendenza dalla droga per sette anni e durante quel periodo io e mia moglie abbiamo passato giorni molto difficili. In quella fase di preghiera e attesa abbiamo imparato a festeggiare per le piccole vittorie. Se per 24 ore non accadeva niente di brutto, ci dicevamo: “Oggi è stata una buona giornata”. Questa breve frase è diventata per noi un promemoria dell’importanza di ringraziare Dio per il Suo aiuto nelle cose più piccole.
Niente di nascosto
Una ricerca internazionale del 2015 documenta che ci sono 245 milioni di telecamere di sorveglianza in tutto il mondo, e questo numero cresce del 15% ogni anno. Inoltre, milioni di persone catturano ogni giorno con i loro smartphone le immagini più svariate, dalle feste di compleanno alle rapine in banca. Sia che condividiamo questa crescente sorveglianza, sia che denunciamo la difficoltà di difendere la privacy, quel che è certo è che nel nostro mondo ci sono telecamere ovunque.
Lavorare insieme
Mia moglie fa un delizioso spezzatino di carne. Mette in una casseruola la carne cruda, le patate dolci e quelle normali, i funghi, le carote, il sedano e la cipolla e fa cuocere tutto a fuoco lento. Ore dopo un buonissimo aroma riempie la casa e all’assaggio il sapore è squisito. È nel mio interesse attendere con pazienza che i vari ingredienti nella casseruola si uniscano per creare un sapore che individualmente non darebbero.
Praticate gentilezza
C’è chi dice che la scrittrice americana Anne Herbert abbia scarabocchiato nel 1982 la sua famosa frase “praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso” su un tovagliolo in un ristorante.
Vecchio, eppure nuovo
Nel 2014 una grande voragine si è aperta nel pavimento del Museo nazionale della Corvette, in Kentucky, America. Nel buco sono state inghiottite otto Chevrolet Corvette, auto sportive d’epoca di inestimabile valore. Le macchine risultavano molto danneggiate, alcune in modo irreparabile.
Deponi il tuo peso
Un uomo stava guidando il suo fuoristrada su una strada di campagna quando vide una donna che portava una borsa molto pesante. Così si fermò e le offrì un passaggio. La donna, riconoscente per l’aiuto, salì sul fuoristrada con la sua borsa.
La fonte della nostra provvidenza
Nell’agosto del 2010 gli occhi di tutti il mondo era fissi sulla miniera di San José, in Cile. Trentatré minatori erano intrappolati al buio, a circa 700 metri sotto il suolo. Dopo diciassette giorni di attesa, sentirono il suono delle trivelle. I soccorritori crearono nella miniera un piccolo buco, seguito da altri tre, che permetteva il passaggio di acqua, cibo e medicine. I minatori dipendevano interamente da questi condotti collegati alla superficie, dove i soccorritori avevano le risorse necessarie per la loro sopravvivenza. Il 69° giorno anche l’ultimo minatore fu tratto in salvo.
Qualcuno da celebrare
In molte rappresentazioni della natività i sapienti dall’Oriente—o magi—si trovano a Betlemme, in visita a Gesù, nello stesso momento dei pastori. Ma secondo il Vangelo di Matteo, l’unico che racconta la loro storia, i magi giunsero in un secondo momento. Gesù non giaceva più nella mangiatoia di una stalla ma si trovava in una casa. Matteo 2:11 specifica infatti: “Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra”.
Ascoltare Dio
Di solito mio figlio ascolta volentieri la mia voce, tranne quando lo chiamo a voce alta e il mio tono serio è seguito dalla domanda: “Dove sei?” Quando lo chiamo in questo modo è perché ha combinato qualcosa e si sta nascondendo da me. Desidero che mio figlio ascolti la mia voce perché mi sta a cuore il suo bene e non voglio che si metta nei guai.