Mese: settembre 2021

La preghiera quotidiana

Il cantautore Robert Hamlet scrisse “Lady Who Prays for Me” come tributo a sua madre. La donna infatti aveva preso l’abitudine di pregare ogni mattina per i suoi ragazzi, prima che andassero a prendere lo scuolabus. Dopo che una giovane donna ascoltò la canzone di Hamlet, decise di pregare a sua volta per suo figlio. E accadde una cosa sorprendente! Prima che il bambino uscisse di casa, sua mamma pregò per lui. Cinque minuti dopo, lui tornò indietro . . . portando con sé altri bambini che aspettavano alla fermata del bus! La mamma, stupita, gli chiese cosa stesse accadendo. Il bambino rispose: “Le loro mamme non hanno pregato con loro”.

Finiamo la gara

Allo Olimpiadi di Rio del 2016, durante la gara dei 5,000 metri, due atlete hanno catturato l’attenzione del mondo. A circa 3,200 metri dall’inizio, la neozelandese Nikki Hamblin e l’americana Abbey D’Agostino si sono scontrate e sono cadute. Abbey si è rialzata in fretta, ma si è fermata ad aiutare Nikki. Poco dopo aver ricominciato a correre, ha iniziato a zoppicare Abbey: la sua gamba destra si era ferita durante la caduta. A questo punto, è stato il turno di Nikki di fermarsi e incoraggiare l’altra atleta a concludere la gara. Quando alla fine Abbey è arrivata a fatica al traguardo, Nikki era lì per abbracciarla. Che bella immagine di incoraggiamento reciproco!

La porzione migliore

“Il suo pezzo è più grande del mio!”

Guardare al direttore

Il violinista di fama mondiale Joshua Bell ha un modo inconsueto di dirigere gli Academy di St. Martin in the Fields, un’orchestra da camera composta da 44 elementi. Invece che usare la bacchetta da direttore d’orchestra, Bell dirige suonando il suo Stradivari insieme agli altri violinisti. Parlando alla Colorado Public Radio, ha affermato: “Anche mentre suono posso dare all’orchestra tutte le istruzioni e i segnali di cui hanno bisogno in quel momento. Basta un lieve movimento del violino, un sopracciglio alzato, un gesto con il mio arco. Ciascun membro dell’orchestra sa quale suono sto cercando”.

Rimuovere le barriere

Incontravo Mary ogni martedì sera quando andavo a “La Casa”, un posto in cui ex-carcerati vengono aiutati a reinserirsi nella società. La mia vita era diversa dalla sua: appena uscita di prigione, in lotta contro una dipendenza, separata da suo figlio. Diresti che viveva al margine della società.

Gestire la rabbia

Una sera a cena, la mia amica mi raccontò che era arrivata al limite di sopportazione con uno dei membri della sua famiglia. Era però riluttante a parlare con questa persona, perché di solito o veniva ignorata oppure presa in giro. Quando alla fine affrontò il diretto interessato, cercando di parlare del problema, ricevette una risposta sarcastica. Così lei esplose di rabbia. Entrambi non si spostarono di un centimetro, e le divisioni in famiglia si fecero più profonde.

Qual è il nome di tuo padre?

Mi recai a comprare un telefono cellulare in Medio Oriente. Mi chiesero il nome, la nazionalità e l’indirizzo, poi l’addetto che compilava il modulo mi domandò: “Qual è il nome di tuo padre?” La domanda mi sorprese, non capendo perché l’informazione fosse necessaria. Nella mia cultura, conoscere il nome del padre non è importante, ma qui serviva per stabilire la mia identità. In alcune culture, le origini familiari hanno un forte valore.

Abbiamo un re!

Dopo aver aggredito mio marito con brutte parole perché una situazione non andava come volevo io, rifiutai la voce autorevole dello Spirito Santo suggerirmi un versetto della Bibbia che rivelava il mio atteggiamento sbagliato. Valeva la pena creare un danno nel mio matrimonio e disobbedire a Dio per il mio orgoglio e la mia testardaggine? Assolutamente no. Ma quando mi decisi di chiedere perdono a Dio e al mio sposo, ormai avevo lasciato una scia di ferite dietro di me: il risultato di aver ignorato consigli saggi e aver creduto di dover rendere conto solamente a me stessa.

Concedersi un momento

Durante una discussione sulla trilogia del film Il Signore degli Anelli, un ragazzino disse che per lui leggere la storia nel libro era stato più emozionante che guardare il film. Quando gli fu chiesto il motivo, rispose: “Con un libro, posso restare lì tutto il tempo che mi va”. C’è qualcosa di molto speciale nell’assaporare con calma un libro, specialmente la Bibbia, e concedersi un momento per “restare” nelle storie.