Da buona californiana sono amante del sole, e scappo da tutto ciò che è freddo. In compenso, però, mi piace guardare paesaggi innevati in fotografia. Quindi non ho potuto fare a meno di sorridere quando la mia amica dell’Illinois mi ha inviato una foto del panorama invernale scattata dalla sua finestra. L’ammirazione si è trasformata in tristezza quando ho notato i rami spogli degli alberi, nudi, gravati dal peso della neve e intrappolati nella morsa del ghiaccio.
Quanto ancora potevano resistere quei rami piegati dal freddo, prima di spezzarsi? Quella pesantezza minacciosa che rischiava di rompere i rami dell’albero mi ha fatto pensare alle mie spalle, spesso curve per il peso delle mie ansie.
Gesù, dopo aver affermato che il vero tesoro non è su questa terra, ci incoraggia a lasciar andare le nostre preoccupazioni. Colui che ha creato e sostiene l’universo ama i Suoi figli e provvede per loro: davvero non abbiamo motivo di preoccuparci. Dio conosce i nostri bisogni e si prenderà cura di noi (Matteo 6:19-32).
Dio sa anche che siamo esposti al pericolo di cedere all’ansia. Ci dice di andare a Lui, confidare nella certezza della Sua presenza e provvidenza per il presente, e vivere per fede un giorno per volta (vv. 33-34).
In questa vita affronteremo difficoltà e incertezze, pesi che rischiano di piegare le nostre spalle. E forse per un po’ possiamo anche curvarci sotto il peso della preoccupazione. Ma se confidiamo in Dio, non ci spezzeremo.