La bambina che stava scendendo le scale quella domenica mattina in chiesa era deliziosa, fiera e indipendente. La bimba – che non doveva avere più di due anni – scese i gradini uno per volta per raggiungere il piano inferiore. Arrivare in fondo alla scala era la sua missione e riuscì a compierla. Sorrisi tra me e me osservando l’indipendenza e il coraggio di quella bimba. No, lei non aveva paura: sapeva gli occhi della mamma erano proprio su di lei, così come la sua mano, pronta a intervenire in caso di bisogno. È una bella immagine anche per il Signore, per la Sua prontezza nell’aiutare i Suoi figli, mentre essi attraversano il percorso della vita con tutte le sue possibili incertezze.
Il brano di oggi nomina due volte le “mani”. Dopo aver esortato il Suo popolo a non aver paura e a non temere, il Signore disse a Israele: “Io ti sostengo con la destra della mia giustizia” (Isaia 41:10). Molti bambini ansiosi e spaventati hanno trovato conforto nella forza dei loro genitori. Ed è qui che si vede la forza di Dio. Il secondo riferimento alla “mano” ci riporta ancora all’azione del Signore, Colui che agisce per proteggere e tenere al sicuro i Suoi amati: “Io il Signore, il tuo Dio, fortifico la tua mano destra” (v. 10). Sono cambiati i tempi, da allora, e così le situazioni della vita. Ma non il Signore. Non abbiamo motivo di disperare (v. 10), perché Dio ci promette il Suo sostegno e ci rassicura con queste bellissime parole, parole di cui abbiamo grande bisogno: “Non temere . . .” (vv. 10, 13).