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Articles by Adam Holz

Il Salvatore che ci conosce

“Papà, che ore sono?” chiese mio figlio dal sedile posteriore. “Le 5:30”. Sapevo esattamente cosa avrebbe detto dopo. “No, sono 5:28!” Ho guardato la sua faccia illuminarsi. Te l’ho fatta! Diceva il suo sorriso disarmante. Anch’io ero felice—quel tipo di felicità che proviene dal conoscere a fondo il proprio bambino, come solo un genitore può fare.

Oggetti nello specchietto

“Devi. Andare. Più veloce”. È quello che il Dr Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, dice in una scena iconica del film Jurassic Park (1993), mentre lui e altri due personaggi fuggono in jeep da un grosso tirannosauro. Quando l’autista guarda nello specchietto retrovisore, vede i denti affilati dell’animale che li segue minaccioso—e legge la scritta: “GLI OGGETTI NELLO SPECCHIETTO POTREBBERO ESSERE PIU’ VICINI DI QUANTO SEMBRANO”.

Il campanile storto

Sembra che i campanili storti rendano le persone nervose. Eravamo ospiti di alcuni amici e ci raccontarono che, dopo un violento temporale, il fiero campanile della chiesa si era leggermente inclinato, mettendo in allarme la popolazione.

Serve un cuore nuovo?

Le notizie erano cupe.

Ritardi attesi

È uno scherzo? Ero già in ritardo. Eppure un cartello luminoso mi stava avvertendo di rivedere le mie aspettative: “Previste code,” annunciava. Le auto infatti iniziarono a rallentare.

Dove sei diretto?

Cosa determina la nostra direzione nella vita? Una volta ho sentito questa domanda in un luogo davvero inaspettato: un corso per prendere la patente della moto. Io e alcuni amici avevamo il desiderio di guidare la moto, così iniziammo il corso insieme. Una parte del corso si chiamava “focalizzare l’obiettivo”.

La strategia della speranza

Ad oggi, mentre scrivo, la squadra di calcio per la quale faccio il tifo ha perso otto partite di fila. Ad ogni sconfitta il rischio di retrocessione è più concreto. L’allenatore continua a proporre cambiamenti ogni settimana, ma la squadra non vince comunque. Parlando con i miei colleghi, scherzavo sul fatto che sperare in un risultato diverso non è garanzia di un bel niente. “Sperare non è una strategia,” ho tagliato corto.

Papà dal dentista

Non mi aspettavo di ricevere una lezione importante sul cuore del Padre proprio mentre mi trovavo dal dentista—eppure è andata proprio così. Ero lì con mio figlio di dieci anni: il problema era un dente definitivo spuntato prima che fosse caduto quello da latte. Non c’era altro modo, bisognava tirarlo.

Una spina conficcata

La spina si conficcò nel mio dito indice e iniziai a sanguinare. Lanciai un urlo e poi un gemito, ritirando istintivamente la mia mano. Non c’era motivo di sorprendersi: cercare di potare un cespuglio pieno di spine senza usare i guanti non poteva che portare a quelle conseguenze. Il dolore al dito—e il sangue che usciva—richiedeva attenzione. Mentre cercavo un cerotto, mi venne in mente all’improvviso il mio Salvatore. I soldati, pensavo, avevano intrecciato per Gesù un’intera corona di spine (Giovanni 19:1-3). Se una spina può far tanto male, quanta agonia deve aver provato Gesù con quella terribile corona? E quella era solo una piccola parte del dolore fisico che Gesù soffrì. Una frusta colpì la Sua schiena. Lunghi chiodi forarono le Sue mani e i suoi piedi. Una spada trafisse il Suo fianco.