Un mistero nascosto
Quando ero all’università, mi trovai ad avere un grosso progetto da consegnare e non sapevo se sarei riuscita a finirlo entro la scadenza. In mezzo alle mie ansie, ricevetti tre messaggi di incoraggiamento da amici. Ciascuno di questi diceva, in modo simile: “Oggi, mentre pregavo, mi sei venuta in mente tu”. Il fatto che ben tre amici mi avessero contattato per dirmelo, senza che sapessero delle mie preoccupazioni, mi portò a piegarmi davanti a Dio e a sentirmi rassicurata. Ero certa che Dio li aveva usati come messaggeri del Suo amore.
Catturare le volpi
Ero al telefono con un’amica che vive vicino al mare e provai piacere nel sentire lo stridore prolungato dei gabbiani in sottofondo. “Sono creature vili,” mi rispose lei, che deve fare i conti con questo disturbo quotidiano. Vivendo a Londra, penso la stessa cosa delle volpi. Non sono affatto animali carini: trovo piuttosto che siano creature imprevedibili che lasciano puzzolenti escrementi lungo il loro percorso.
Gentilezza inaspettata
La mia amica stava aspettando il suo turno per pagare il conto dal fruttivendolo quando un uomo davanti a lei si voltò e le diede un buono del valore di 10 sterline. La donna, che non dormiva da giorni, scoppiò a piangere, colpita da questo gesto di gentilezza inaspettata; poi scoppiò a ridere, al pensiero che aveva pianto per questo gesto. In realtà quel gesto gentile aveva toccato il suo cuore, dandole un po’ di speranza in un periodo difficilissimo. Ringraziò il Signore per la bontà che le aveva dimostrato servendosi di un’altra persona.
Spigolare nei campi
Una mia amica della Tanzania ha una visione: quella di portare salvezza in un angolo desolato della capitale Dodoma. Consapevole dei bisogni di alcune vedove del posto, Ruth vuole trasformare questi acri polverosi in un posto in cui allevare galline e coltivare ortaggi. Il suo desiderio di provvedere per chi è in difficoltà è radicato nel suo amore per Dio, e ha preso ispirazione dal suo nome biblico, Ruth.
Scolpiti sul palmo della Sua mano
Durante i molti anni che Charles Spurgeon trascorse nella sua chiesa di Londra, nell’Ottocento, amava predicare sulla profondità di Isaia 49:16, verso che afferma che Dio ci ha scolpiti sui palmi delle Sue mani. Diceva così: “Questo testo dovrebbe essere predicato centinaia di volte!” Si tratta di un pensiero così prezioso che possiamo riprenderlo nella mente ancora e ancora.
La casa sulla Roccia
Dopo aver vissuto per diversi anni nella loro casa, i miei amici si accorsero che il loro soggiorno stava sprofondando: comparvero crepe sui muri e una finestra non si apriva più. Scoprirono che quella stanza era stata aggiunta successivamente, e non poggiava su fondamenta.
Vogliamo vedere Gesù
Mentre guardavo giù dal pulpito dove mi trovavo per pregare durante un funerale, notai una targa di ottone con sopra incise le parole di Giovanni 12:21: “Signore, vorremmo vedere Gesù”. Sì, pensai, erano parole perfette considerando come avevamo visto Gesù nella donna che stavamo ricordando con lacrime e sorrisi. Anche se aveva affrontato sfide e delusioni nella sua vita, non aveva mai abbandonato la sua fede in Cristo. E poiché lo Spirito di Dio viveva in lei, noi abbiamo visto Gesù.
Misteri difficili
Io e la mia amica facevamo due passi e intanto parlavamo del nostro amore per la Bibbia. Poi lei mi sorprese dicendo: “Oh, però l’Antico Testamento non mi piace così tanto. Tutta quella roba difficile, tutta quella vendetta . . . preferisco Gesù!”
Speranza nell’afflizione
Quando avevo 19 anni, uno dei miei amici più cari morì in un incidente stradale. Nelle settimane e nei mesi seguenti, mi pareva di camminare ogni giorno in un tunnel di dolore. La sofferenza per aver perso qualcuno così giovane e speciale appannava la mia vista, e a momenti faticavo a restare lucida su quello che succedeva intorno a me. Ero talmente accecata dal dolore e dal lutto che semplicemente non riuscivo a vedere Dio.