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Articles by Anne Cetas

È l’atteggiamento

Regina guidò verso casa stanca e scoraggiata. La giornata era iniziata con un messaggio di un’amica che le riferiva una tragica notizia, poi era peggiorata dopo una serie di incontri durante i quali i suoi colleghi avevano bocciato tutte le sue proposte. Mentre Regina parlava con il Signore, pensò che la cosa migliore fosse mettere da parte lo stress della giornata e fare una sorpresa portando un mazzo di fiori a un’anziana amica in una casa di riposo. Si sentì sollevata quando Maria le confidò che era molto felice per la bontà di Dio verso di lei: “Ho un letto tutto mio, una sedia, tre pasti al giorno e le infermiere mi aiutano molto. E a volte Dio manda un uccellino sul davanzale della mia finestra solo perché sa quanto mi piacciono; così mi ricorda che mi ama”.

Dai vermi alla guerra

Era la prima volta che Cleo, dieci anni, andava a pesca. Guardando nel contenitore delle esche, sembrava riluttante ad iniziare. Alla fine disse a mio marito: “Mi aiuti? Ho il T-D-V!” Quando mio marito gli chiese quale fosse il problema, Cleo ammise: “T-D-V! Ho il terrore dei vermi!” La sua paura gli impediva di agire.

Dio fa una cosa nuova

“Cosa sta facendo Dio di nuovo nelle vostre vite?” Recentemente è stata posta questa domanda durante un incontro di gruppo a cui ho partecipato. La mia amica Mindy, che sta attraversando diverse difficoltà, ha risposto che al momento le serve pazienza con genitori che invecchiano, forza per affrontare i problemi di salute di suo marito e comprensione verso i suoi figli e nipoti che ancora non seguono Gesù. Poi ha fatto un commento del tutto imprevisto: “Credo che la cosa nuova che Dio sta facendo nella mia vita è allargare le mie opportunità e la mia capacità di amare”.

Dolce compagnia

Nella casa di riposo, un’anziana donna non parlava con nessuno e non chiedeva mai nulla. A malapena sembrava che esistesse; semplicemente, se ne stava seduta sulla sua vecchia sedia a dondolo. Siccome raramente riceveva visite, una giovane infermiera andava spesso a trovarla nella sua stanza quando aveva un momento di pausa. Senza fare domande, l’infermiera si sedeva su un’altra sedia a dondolo accanto a lei e restava lì per un po’, seduta, a dondolare in silenzio. Dopo diversi mesi, l’anziana donna le disse: “Grazie che dondoli con me”. Era felice che qualcuno le facesse compagnia.

Preghiera delle cinque dita

La preghiera è conversazione con Dio, non una formula. Eppure a volte potrebbe essere utile usare un “metodo” per rinfrescare il nostro tempo di preghiera. Possiamo pregare i salmi o altre Scritture, oppure utilizzare questa scaletta: adorazione, confessione, ringraziamento e supplica. Recentemente ho trovato questo promemoria per pregare in modo efficace per gli altri. Si chiama “la preghiera delle cinque dita”:

La regola dei cinque minuti

Ho letto di una mamma e della sua “regola dei cinque minuti”. Ogni mattina, i suoi bambini dovevano essere pronti cinque minuti prima che fosse ora di uscire.

Le piccole cose

La mia amica Gloria mi chiamò con voce emozionata. Da tempo può lasciare casa sua solo per gli appuntamenti con i dottori. Così compresi la sua gioia quando mi disse: “Mio figlio ha appena collegato delle casse al mio computer, così posso andare in chiesa!” Ora poteva ascoltare la funzione e lodare insieme agli altri membri della chiesa. Ripeteva che Dio è buono e che suo figlio le aveva fatto il regalo più bello del mondo.

Guarda a ciò che Dio ha fatto

Quel bambino aveva solo otto anni quando fece questo annuncio a Wally, un amico dei suoi genitori: “Io amo Gesù e un giorno andrò a servire Dio dall’altra parte del mondo”. Durante i dieci anni successivi, Wally continuò a pregare per lui, mentre lo osservava crescere. Quando, più avanti, divenne un giovanotto e si organizzò per andare in missione in Mali, Wally gli disse: “Era anche ora! Da quando, anni fa, mi hai detto che un giorno saresti partito, ho messo da parte del denaro per te, aspettando questa bella notizia”. Wally ha un cuore per gli altri e desidera che la gente conosca la buona notizia di Dio.

Il vaso della gratitudine

Sue desiderava crescere nella fede e diventare più riconoscente, così inventò il “vaso della gratitudine”. Ogni sera scriveva su un pezzo di carta un motivo di ringraziamento a Dio per la giornata appena trascorsa. Alcuni giorni aveva molte ragioni da annotare; altre volte faticava a trovarne anche una sola. Alla fine dell’anno svuotava il vaso e rileggeva tutti i ringraziamenti, accorgendosi di avere davvero molto per cui essere grata a Dio. Certi giorni Dio le aveva regalato un bellissimo tramonto o una serata di fresco per una passeggiata al parco, altre volte le aveva dato la grazia di affrontare una situazione difficile o aveva risposto ad una preghiera.