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Articles by Bill Crowder

Un posto sicuro

Io e miei fratelli siamo cresciuti sul versante di una collina nel West Virginia, un paesaggio che stimolava molto la nostra fantasia. Giocavamo con le liane come Tarzan, costruivamo case sugli alberi come la famiglia Robinson, imitavamo le storie che leggevamo nei libri o vedevamo nei film. Uno dei nostri giochi preferiti era il fortino: ne costruivamo diversi, e quando eravamo dentro ci sentivamo al sicuro da ogni attacco. Anni dopo, i miei figli hanno costruito fortini con coperte, lenzuola e cuscini—il loro personale “posto sicuro” da nemici immaginari. Sembra quasi un istinto, quello di costruirsi un posto in cui sentirsi al sicuro e in salvo.

Distrazioni pericolose

Il pittore Sigismund Goetze sconvolse l’Inghilterra vittoriana con un dipinto intitolato “Rigettato e abbandonato dagli uomini”. In questa opera, l’artista ritrae un Gesù sofferente, appena condannato, mentre è circondato dalla generazione di Goetze stesso. La gente dei suoi tempi era talmente consumata dai propri interessi—lavoro, romanticismo, politica—che erano ciechi al sacrificio del Salvatore. Indifferenti a Cristo, stavano semplicemente nella folla, proprio come aveva fatto la gente che rimase ai piedi della croce di Gesù: del tutto ignari di cosa—e chi—stavano trascurando.

Fatica della compassione

Anna Frank è nota per il suo diario personale, nel quale descrive gli anni in cui la sua famiglia si nascose durante la Seconda Guerra Mondiale. Poi fu imprigionata in un campo nazista. Coloro che erano con lei in quel periodo terribile dissero che “aveva sempre lacrime [per loro]”, e questo la rendeva “una presenza benedetta per chiunque la incontrasse”. Per questa ragione, lo studioso Kenneth Bailey scrive che Anna non mostrò mai “la fatica della compassione”.

Il grande Crescendo

I miei genitori mi hanno insegnato ad amare tutti i generi musicali—dal country alla classica. Così il mio cuore iniziò a battere forte quando entrai nel Conservatorio della città di Mosca, che ha una delle sale di musica più grandi della Russia, per ascoltare l’orchestra sinfonica nazionale di Mosca. Mentre il direttore d’orchestra guidava i musicisti nell’esecuzione di un bellissimo brano di Tchaikovsky, man mano si giunse ad un potente crescendo—un culmine musicale profondo e drammatico. Fu un momento magico, e tutto il pubblico si alzò in piedi ed esplose in approvazione.

Il coraggio di prendere posizione

Teresa Prekerowa era solo una ragazzina quando i nazisti invasero il suo Paese, la Polonia, all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Era l’inizio dell’Olocausto. I suoi vicini ebrei iniziarono a scomparire, arrestati dai nazisti. Così Teresa e altri polacchi rischiarono la loro vita per salvare i vicini ebrei che abitavano nel ghetto di Varsavia dalla purga dei nazisti. Teresa divenne poi una delle prime storiche della guerra e dell’Olocausto, ma fu il suo coraggio di prendere posizione contro il male che le diede un posto nella lista dei Giusti delle Nazioni che si trova al Yad Vashem Holocaust Memorial di Gerusalemme.

Cosa c’è in un nome?

“Gip” Hardin, pastore metodista, diede a suo figlio lo stesso nome del famoso predicatore John Wesley, con la speranza che da adulto seguisse Dio allo stesso modo. Tuttavia, John Wesley Hardin scelse un cammino molto diverso dall’omonimo uomo di Dio. Noto per aver ucciso 42 persone, Hardin divenne uno dei più famosi pistoleri e fuorilegge dell’America occidentale della fine dell’Ottocento.

Sky Garden

Durante il nostro viaggio a Londra, un amico ha organizzato per me e mia moglie Marlene una visita allo Sky Garden. Edificio a 35 piani situato nel centro economico di Londra, lo Sky Garden contiene i giardini pensili più alti della città. Oltre che da piante, alberi e fiori, siamo rimasti affascinati anche dal cielo. Abbiamo guardato giù dall’altezza di 150 metri e ammirato la cattedrale di St Paul, la Tower di Londra e molto altro. La vista della capitale da lassù era mozzafiato: un’utile lezione su quanto sia importante la prospettiva.

Leggere il tempo

“Gli occidentali hanno gli orologi. Gli africani hanno il tempo”. Così dice Os Guinness, citando un proverbio africano nel suo libro Impossible People. Quando l’ho letto, ho pensato alle volte in cui ho risposto ad una richiesta con un “Non ho tempo”. Ho ripensato a quanto il tempo sia tiranno e a quanto urgenze, appuntamenti e scadenze dominano la mia vita.

Orologi e calendari

Mio padre morì all’età di 58 anni. Ogni anno, da allora, nel giorno della sua morte mi fermo a ricordare papà e a riflettere sull’influenza che ha avuto nella mia vita. Quando mi sono reso conto di aver ormai vissuto più anni senza di lui che con lui, non ho potuto che pensare alla brevità della mia stessa vita.