Lady Babushka
Quello di Lady Babushka è uno dei misteri che ruotano intorno all’assassinio del presidente americano John F. Kennedy nel 1963. Testimoni oculari videro che la donna stava fotografando l’evento, ma nessuno riuscì a rintracciarla. La donna misteriosa, che indossava un foulard e un soprabito (ricordando quindi una russa babushka), non è mai stata identificata e quelle riprese non sono rimaste sconosciute. Per decenni, storici e studiosi hanno azzardato l’ipotesi che la paura abbia portato “Lady Babushka” a non raccontare la sua versione di quell’oscuro giorno di novembre.
Il punto di non ritorno
Non si trattava semplicemente di superare un altro fiume. Per legge, nessun generale romano poteva portare soldati armati dentro la città di Roma. Così, quando Giulio Cesare portò la Tredicesima Legione oltre il Rubicone, nel 49 a.C., il suo intento era chiaro a tutti. L’impatto della sua decisione fu irreversibile: dopo anni di guerra civile, alla fine Cesare divenne capo indiscusso di Roma. Ancora oggi la frase “attraversare il Rubicone” è una metafora per dire “superare il punto di non ritorno”.
Quanto ancora?
Nel classico di Lewis Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie, Alice chiede: “Quanto dura per sempre?” Il Bianconiglio risponde: “A volte, solo un secondo”.
Zona Telefono
Uno dei vantaggi dei nostri telefoni cellulari è di poter contattare gli altri in ogni momento. Per contro, spesso la gente parla al telefono o manda messaggi anche mentre è alla guida, rischiando di causare incidenti terribili. Per evitare questi disastri, in molti Paesi del mondo è diventato reato distrarsi alla guida. Negli Stati Uniti, ad esempio, ci sono segnali stradali lungo l’autostrada che ricordano agli autisti che ci sono delle “zone telefono”, luoghi appositi in cui possono fermarsi e parlare o mandare messaggi all’amore della loro vita—in sicurezza.
Allacciarsi
“Il capitano ha acceso la spia delle cinture di sicurezza, stiamo entrando in un’area di turbolenza. Tornate subito ai vostri posti e allacciate le cinture”. Gli assistenti di volo ci danno questo avviso perché, quando ci sono tempeste, i passeggeri potrebbero cadere o farsi male. Se invece sono allacciati al sicuro sul loro sedile, escono incolumi dalla turbolenza.
Conosciuto e amato
“Gesù m’ama, questo so; lo rivela a me il Vangel . . .”: dice una delle più famose canzoni cristiane per bambini. Scritto da Anna B. Warner nell’Ottocento, questo canto racconta teneramente la nostra relazione con Dio, cioè che siamo amati.
Il mondo è grande, Dio di più
Mentre attraversavamo in auto il Michigan settentrionale, Marlene esclamò: “E’ incredibile, il mondo è proprio grande!” Proprio in quel momento incrociammo il cartello che indicava il 45° parallelo, ovvero il punto che si trova esattamente a metà strada tra Equatore e Polo Nord. Commentammo che siamo molto piccoli se paragonati alla vastità del nostro mondo. Eppure, in confronto alle dimensioni dell’universo, anche il nostro pianeta non è che un granello di polvere.
Gioia e giustizia
Durante una conferenza in Asia, ho ascoltato due testimonianze illuminanti nel giro di poche ore. Prima un pastore ha condiviso con noi la testimonianza dei suoi undici anni in prigione con la falsa accusa di omicidio. Poi un gruppo di famiglie ha raccontato come avessero speso una fortuna per sfuggire alla persecuzione religiosa nel loro Paese, solo per venire poi traditi dalle stesse persone che avevano pagato perché le aiutassero. Ora, dopo anni in un campo profughi, si chiedevano se avrebbero mai trovato una casa.
Amare i bambini
Thomas Barnado entrò nella scuola di medicina di Londra nel 1865, sognando di partire per la Cina come medico missionario. Barnado però scoprì presto che proprio nella sua città c’erano bisogni disperati: i bambini che vivevano e morivano per le strade di Londra erano tantissimi. Barnado decise di fare qualcosa per cambiare questa terribile situazione. Organizzò degli istituti nella parte orientale di Londra e riuscì a salvare circa 60,000 bambini e bambine dalla povertà e dalla morte. Il teologo e pastore John Stott disse di lui: “Oggi potremmo definirlo il santo patrono dei bambini di strada”.