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Articles by Cindy Hess Kasper

Le parole del saggio

Il marito di mia nipote ha scritto queste parole su un social: “Scriverei molto di più online se non fosse per quella vocina che mi suggerisce di non farlo. Essendo un discepolo di Gesù, puoi pensare che quella voce sia lo Spirito Santo. Non lo è. È mia moglie Heidi”.

L’amore prima di tutto

Una sera la mia amica mi ha mostrato le tre placche decorative che voleva appendere nel suo soggiorno: “Vedi, ho già Amore”, mi ha detto, sollevando la placca con la parola scritta. “Fede e Speranza invece le ho ordinate”.

Mi sostiene

Dopo aver smesso di accompagnare i miei genitori quando andavano a trovare i miei nonni, sono diventate sempre più rare le occasioni in cui andare a visitarli, dato che vivono a centinaia di chilometri di distanza da noi. Così un anno decisi di prendere un aereo e raggiungerli nella piccola cittadella di Land O’Lakes, in Wisconsin, per un lungo weekend. Mentre raggiungevamo l’aeroporto in macchina per il mio volo di ritorno, mia nonna, che non aveva mai volato in vita sua, iniziò a condividere con me le sue paure: “Sei arrivata con un aereo talmente piccolo . . . Non c’era niente che sostenesse veramente quell’aereo, vero? . . . Io avrei molta paura ad andare così alto”.

Battaglia di matite

Quando imparai a scrivere le lettere dell’alfabeto, la mia maestra di prima elementare insisteva che tenessi la matita in mano in un modo ben preciso. Quando mi guardava, la tenevo nel modo che piaceva a lei. Ma appena si voltava, ostinatamente cambiavo posizione della matita e la mettevo nel modo che mi faceva più comodo.

Grazia nei nostri cuori

Un paio di anni fa, il generale a quattro stelle Peter Chiarelli (a quel tempo, il secondo generale per importanza nell’esercito americano) fu scambiato per un cameriere da uno dei consiglieri presidenziali durante una cena formale a Washington. Mentre il generale era in piedi alle sue spalle nella sua uniforme militare, il consigliere gli chiese di prenderle da bere. Quando si rese conto dell’errore, il generale la aiutò a liberarsi dall’imbarazzo riempiendole graziosamente il bicchiere e invitandola a cenare con lui e la sua famiglia, una delle sere seguenti.

Prossimi più distanti

Nell’estate del 2017, l’uragano Harvey causò danni devastanti, morti e distruzione sulla costa del Golfo degli Stati Uniti. Molte persone si mobilitarono per fornire cibo, acqua, abiti e un riparo a coloro che si trovavano nel bisogno.

Fuggire dai rumori

Diversi anni fa, la preside di una scuola superiore suggerì agli studenti di andare con lei per una serata in cui “staccare la spina”. Gli studenti dissero di sì, ma fecero molta fatica a mettere via i propri cellulari e a entrare nella cappella. Per un’ora intera restarono in silenzio, immersi in un’atmosfera di musica e preghiera. Più tardi, uno dei partecipanti descrisse l’esperienza come “una meravigliosa opportunità per calmarsi . . . un luogo per spegnere ogni rumore di sottofondo”.

Prendersi il merito

All’inizio degli anni Sessanta divennero popolari alcuni dipinti che raffiguravano persone o animali con grandi occhi tristi. Alcuni consideravano queste opere di cattivo gusto—perfino pacchiane—ma ad altri piacevano. Quando il marito dell’artista iniziò a promuovere le creazioni di sua moglie, la coppia iniziò a diventare ricca. Ma la firma dell’artista—Margaret Keane—non compariva sulle sue opere. Al contrario, il marito di Margaret presentava le sue opere come se fossero sue; e la donna tacque per ben vent’anni, fino a quando il loro matrimonio finì. Fu necessaria una prova di pittura in un’aula di tribunale per stabilire l’identità del vero artista che aveva realizzato le opere.

Il nostro rifugio

Il mio primo lavoro era in un fast-food. Un sabato sera un ragazzo continuava a girarmi intorno chiedendo quando avrei concluso il mio turno. Mi faceva sentire a disagio. Le ore passavano e lui ordinava patatine, poi una bibita, poi altro: tutto perché il proprietario non potesse mandarlo fuori. Anche se abitavo poco lontano dal fast-food, avevo paura all’idea di tornare a casa da sola dopo il turno. Dovevo attraversare un paio di parcheggi poco illuminati e un campo isolato. Alla fine, a mezzanotte, andai in ufficio e feci una telefonata.