L’amore prima di tutto
Una sera la mia amica mi ha mostrato le tre placche decorative che voleva appendere nel suo soggiorno: “Vedi, ho già Amore”, mi ha detto, sollevando la placca con la parola scritta. “Fede e Speranza invece le ho ordinate”.
Mi sostiene
Dopo aver smesso di accompagnare i miei genitori quando andavano a trovare i miei nonni, sono diventate sempre più rare le occasioni in cui andare a visitarli, dato che vivono a centinaia di chilometri di distanza da noi. Così un anno decisi di prendere un aereo e raggiungerli nella piccola cittadella di Land O’Lakes, in Wisconsin, per un lungo weekend. Mentre raggiungevamo l’aeroporto in macchina per il mio volo di ritorno, mia nonna, che non aveva mai volato in vita sua, iniziò a condividere con me le sue paure: “Sei arrivata con un aereo talmente piccolo . . . Non c’era niente che sostenesse veramente quell’aereo, vero? . . . Io avrei molta paura ad andare così alto”.
Battaglia di matite
Quando imparai a scrivere le lettere dell’alfabeto, la mia maestra di prima elementare insisteva che tenessi la matita in mano in un modo ben preciso. Quando mi guardava, la tenevo nel modo che piaceva a lei. Ma appena si voltava, ostinatamente cambiavo posizione della matita e la mettevo nel modo che mi faceva più comodo.
Grazia nei nostri cuori
Un paio di anni fa, il generale a quattro stelle Peter Chiarelli (a quel tempo, il secondo generale per importanza nell’esercito americano) fu scambiato per un cameriere da uno dei consiglieri presidenziali durante una cena formale a Washington. Mentre il generale era in piedi alle sue spalle nella sua uniforme militare, il consigliere gli chiese di prenderle da bere. Quando si rese conto dell’errore, il generale la aiutò a liberarsi dall’imbarazzo riempiendole graziosamente il bicchiere e invitandola a cenare con lui e la sua famiglia, una delle sere seguenti.
Il fallimento non è fatale
Il primo ministro Winston Churchill sapeva come caricare gli animi degli inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Il 18 Giugno del 1940, rivolto al popolo spaventato, disse: “Hitler sa che o ci piegherà . . . o perderà la guerra . . . Sosteniamoci dunque a vicenda… e agiamo in modo che, se l’Impero Britannico [durerà] per un millennio, gli uomini possano dire: ‘Quello fu il loro momento più glorioso’!”
Il dono delle lacrime
Quando la mamma di una mia amica di lunga data morì, le telefonai. Era stata amica intima di mia madre ed entrambe erano morte. Mentre parlavamo, la nostra conversazione scivolò in un vortice di emozioni: lacrime di dolore al pensiero che Beth se n’era andata, e lacrime di gioia al ricordo della persona divertente e premurosa che era stata.
Nella stessa barca
Quando la nave da crociera entrò nel porto, i passeggeri scesero più velocemente possibile. Avevano trascorso gli ultimi giorni sopportando un’epidemia virale che aveva portato centinaia di passeggeri ad ammalarsi. Uno di loro, intervistato dopo lo sbarco, disse: “Beh, non voglio lamentarmi più di tanto. Voglio dire, sapevo che eravamo tutti nella stessa barca”. L’inconsapevole gioco di parole fece sorridere il giornalista.
Il sentiero degli alberi
Negli ultimi anni, mia figlia si è appassionata alla storia delle popolazioni indigene della zona settentrionale del Michigan, dove lei vive. Un pomeriggio d’estate, mentre le facevo visita, mi ha mostrato un sentiero contrassegnato con il nome “Trail Trees”, il sentiero degli alberi. Mi spiegò che si pensa che molti anni fa i Nativi d’America piegassero i giovani alberi in modo tale che indicassero la via verso una direzione precisa e crescendo mantenessero quella forma inusuale.
In incognito
Quando mio marito sopravvisse ad un attacco di cuore, passammo le settimane successive a ringraziare Dio per aver risparmiato la sua vita. Spesso la gente mi chiedeva come stavo. La mia risposta era sempre la stessa: “Benedetta. Mi sento benedetta”.