Portare i nostri amici a Gesù
Durante la mia infanzia, una delle malattie più temute era la poliomielite, spesso chiamata “paralisi infantile”, perché colpiva soprattutto i bambini. Prima che fosse scoperto un vaccino a metà degli anni ’50, negli Stati Uniti circa 20,000 persone l’anno erano colpite dalla poliomielite e un migliaio moriva.
Su cosa mi concentro?
All’inizio del mese di Settembre del 2011, un incendio boschivo distrusse 600 case intorno e dentro la città di Bastrop, nel centro del Texas. Un paio di settimane dopo, sul giornale Austin American-Statesman, comparve un articolo dal titolo: “Quelli che hanno perso di più, si concentrano ciò che non hanno perso”. L’articolo descriveva come la comunità avesse dato dimostrazione di solidarietà, e chi aveva perso tutto affermava che i vicini, gli amici e la comunità (che tanto avevano aiutato) valevano più di tutto ciò che essi avevano perso.
La direzione di Dio
Un secolo fa, il 41enne Oswald Chambers arrivò in Egitto per servire come cappellano YMCA tra le truppe del Commonwealth britannico, durante la Prima Guerra Mondiale. Era stato assegnato al campo di Zeitoun, sei miglia a nord del Cairo. Durante la sua prima notte lì, il 27 Ottobre 1915, Chambers annotò nel suo diario: “Questa [zona] è un vero deserto. Sono in mezzo alle truppe ed è una gloriosa opportunità per [questi] uomini. Tutto è immensamente diverso da tutto ciò che mi è familiare e resto in attesa, curioso di conoscere ciò che Dio sta pianificando e compirà”.
I secondi contano
All’età di 59 anni, il mio amico Bob Boardman ha scritto: “Se i 70 anni di lunghezza di una vita media fossero concentrati in una giornata di 24 ore, per me sarebbero adesso le 8:30 di sera . . . Il tempo scivola via in fretta”.
Donalo
Molte associazioni caritatevoli che aiutano le persone bisognose dipendono economicamente dalla donazione di vestiti non più usati e oggetti di uso domestico donati da chi ha molto più del necessario. Ed è giusto dare via ciò che non utilizziamo più, in modo che altri possano beneficiarne. Ma spesso siamo riluttati a condividere cose di valore che usiamo ogni giorno.
Amici delle 2 di notte
Un amico mi ha raccontato di un gruppo di persone che condividono un forte legame di fede in Cristo. Una di loro, una donna di 93 anni, ha detto: “So che posso chiamare ciascuno di voi alle 2 di notte, e non devo neppure scusarmi per l’ora, se penso di avere bisogno di un qualsiasi aiuto”. Che il bisogno sia la preghiera, un aiuto pratico o qualcuno che ti stia accanto in un momento difficile, questi amici sono impegnati l’uno per l’altro senza condizioni.
Continua . . .
Essendo cresciuto negli anni ’50, andavo spesso al cinema di sabato sera. Oltre ai cartoni e ai film, c’era una serie d’avventura che finiva sempre con l’eroe o l’eroina che doveva affrontare una situazione impossibile. Sembrava non ci fosse via d’uscita, ma ogni episodio si concludeva con la parola “Continua . . .”
Routine con uno scopo
Un orologio del British Museum ha colpito la mia attenzione, facendomi pensare all’effetto mortificante della routine. Una piccola pallina d’acciaio scorre avanti e indietro lungo delle scanalature su una piastra d’acciaio, fino a far scattare una leva sul lato opposto. Questo porta la piastra a inclinarsi dall’altro lato, invertendo la direzione della palla e facendo avanzare le lancette dell’orologio. Ogni anno, la pallina d’acciaio percorre una distanza di oltre 4,000 km facendo avanti e indietro, pur non andando mai da nessuna parte realmente.
Sotto assedio
Durante la Guerra in Bosnia (1992-1996), più di 10,000 persone – civili e soldati – furono uccisi nella città di Sarajevo mentre spari e colpi di mortaio piovevano dalle colline circostanti. L’affascinante romanzo di Steven Galloway The Cellist of Sarajevo (Il Violoncellista di Sarajevo) si svolge qui, durante il più lungo assedio che una capitale abbia vissuto durante una guerra moderna. Il libro segue tre personaggi: essi devono decidere se vivere assorbiti completamente da se stessi e dalla lotta per la propria sopravvivenza, o se elevarsi in qualche modo al di sopra delle proprie terribili circostanze per prendere in considerazione gli altri, durante un periodo di grande avversità.