Lo sguardo in avanti
Quando il grande pittore olandese Rembrandt morì inaspettatamente all’età di 63 anni, fu trovata un’opera incompiuta sul suo cavalletto. Il dipinto si soffermava sulle emozioni di Simeone nel tenere il piccolo Gesù tra le braccia, quando fu portato nel tempio di Gerusalemme, 40 giorni dopo la Sua nascita. Tuttavia, lo sfondo e alcuni dettagli sono incompiuti. Alcuni esperti d’arte credono che Rembrandt sapesse che la fine della sua vita era vicina e—come Simeone—era pronto per essere “lasciato andare” (Luca 2:29).
Solitudine e Servizio
L’attore Fred Allen disse: “Una celebrità è una persona che lavora duro tutta la sua vita per diventare famoso, poi indossa occhiali scuri per evitare di essere riconosciuto”. La fama porta spesso con sé la perdita della propria privacy, insieme ad una implacabile frenesia di attenzione.
Prega sempre e non stancarti
Stai attraversando uno di quei momenti in cui sembra che ogni tentativo di risolvere un problema si conclude con una nuova difficoltà? Magari la sera ringrazi Dio che tutto è risolto, e quando ti svegli ti accorgi che qualcos’altro è andato storto e il problema rimane.
Quando la domanda resta
Il 31 Ottobre del 2014 un razzo sperimentale ha subito un guasto durante un volo di prova, schiantandosi nel Deserto del Mojave. Il copilota è morto, mentre il pilota è miracolosamente sopravvissuto. Gli investigatori hanno capito immediatamente cosa fosse successo, ma non il perché. Il titolo dell’articolo che parlava dell’incidente recitava: “La domanda resta”.
Tieniti!
Un mio amico cowboy, cresciuto in un ranch in Texas, usa molti modi di dire coloriti. Uno dei miei preferiti è “Non ci vuole molta acqua per fare un buon caffè”. E quando qualcuno cerca di afferrare con la corda un manzo troppo grosso o si trova in qualche difficoltà, il mio amico grida: “Tieniti con tutto quello che hai!”, volendo dire “I soccorsi arrivano! Tieniti forte!”
Tutti i Suoi benefici
Una delle difficoltà ricorrenti nella nostra vita è che ci concentriamo talmente su ciò di cui abbiamo bisogno al momento, da dimenticare le cose che abbiamo già. Ho ripensato a questo mentre il coro della nostra chiesa cantava un bellissimo inno, basato sul Salmo 103: “Benedici, anima mia il Signore, e non dimenticare alcuno dei Suoi benefici” (v.2). Il Signore è Colui che ci perdona, che ci guarisce, che ci salva, Colui che provvede, che ci soddisfa e ci rinnova (vv.4-5). Come potremmo dimenticarlo? Eppure spesso lo facciamo, quando gli eventi della vita di ogni giorno volgono la nostra attenzione ai bisogni urgenti, agli errori ricorrenti, alle circostanze che sembrano fuori controllo.
Amore stupendo
Mentre si avvicinava il primo Natale dopo la morte di suo marito, la nostra amica Davidene scrisse una bellissima lettera in cui immaginava come dev’essere stato, in cielo, il momento in cui Gesù nacque qui sulla terra. “Accadde ciò che Dio ha sempre saputo sarebbe successo”, scrisse. “Loro tre erano uno, e Dio ha acconsentito alla frattura della Sua preziosa unità, a causa nostra. In cielo è rimasta l’assenza di Dio il Figlio”.
L’importanza del Come
Mentre frequentavamo la Scuola Biblica, il mio amico Charlie ed io lavoravamo per un negozio di arredamento. Effettuavamo consegne accompagnati da un arredatore di interni: lui parlava con i clienti che avevano acquistato l’arredamento, mentre noi trasportavamo i mobili in casa, facendo spesso diverse rampe di scale. Io e Charlie ci dicevamo che sarebbe stato bello fare il lavoro dell’arredatore, piuttosto che il nostro!
Il vero significato del Natale
Cinquanta anni fa, fu messo in onda per la prima volta in America il programma televisivo Un Natale da Charlie Brown. Alcuni dirigenti dell’emittente televisiva pensarono che sarebbe stato ignorato, altri erano preoccupati che citare la Bibbia avrebbe offeso i telespettatori. Alcuni volevano che l’ideatore, Charles Schulz, omettesse la storia del Natale, ma lui insistette nel lasciarla. Il programma fu un successo immediato ed è stato ritrasmesso ogni anno fin dal 1965.