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Articles by David C. McCasland

Non preoccuparti!

George Burns, attore e umorista americano, disse: “Se tu mi chiedessi: qual è il segreto per vivere a lungo? Io dovrei dirti che dovresti evitare le preoccupazioni, lo stress, le tensioni. E anche se non me lo chiedessi, io te lo direi comunque”. Burns, che arrivò ai 100 anni, amava far ridere la gente e, a quanto pare, applicò a se stesso il consiglio che dava agli altri.

Dolore con uno scopo

Ho chiesto a diversi amici quale sia stata l’esperienza più difficile e dolorosa nella loro vita. Tra le loro risposte vi erano la guerra, il divorzio, interventi chirurgici e la perdita di una persona cara. La risposta di mia moglie è stata: “La nascita del nostro primo figlio”. Fu un parto difficile e lungo, avvenuto in un solitario ospedale militare. Ma, guardando indietro, lei dice di considerarla un’esperienza di gioia “perché il dolore aveva uno scopo grandioso”.

Chi sei Tu?

Di tanto in tanto, leggiamo di persone che si offendono quando non vengono trattate con sufficiente rispetto e deferenza. “Sai chi sono io?” urlano indignati a quel punto. E così ci ricordiamo del proverbio che dice: “Se hai bisogno di dire alla gente chi sei, probabilmente non sei chi pensi di essere”. Gesù invece conservò un atteggiamento totalmente opposto a quello arrogante e interessato all’autoaffermazione—anche quando la Sua vita stava per volgere al termine. Gesù entrò a Gerusalemme in mezzo alle grida di esultanza della gente (Mat 21:7-9). Quando qualcuno chiedeva in città: “Chi è Costui?”, la folla rispondeva: “Questi è Gesù, il profeta che viene da Nazaret di Galilea” (vv. 10-11). Gesù non è venuto per pretendere privilegi speciali ma per dare umilmente la Sua vita in obbedienza alla volontà di Suo Padre.

La famiglia della fede

Durante gli anni ’80, il gruppo dei single nella nostra chiesa è divenuto una vera e propria famiglia per molte persone che avevano perso un coniuge per divorzio o morte. Quando qualcuno aveva bisogno di trasferirsi, i membri di questo gruppo aiutavano a fare i pacchi, trasportavano i mobili e portavano da mangiare. I compleanni e le vacanze non erano più eventi solitari, al contrario, erano occasioni perché nascessero legami di reciproco incoraggiamento basati sulla fede e l’amicizia. Molti di quei legami nati tre decenni fa durante momenti difficili, durano ancora e sostengono individui e famiglie fino ad oggi.

Una buona reputazione

Il nome di Charles Ponzi sarà per sempre associato allo schema di frode finanziaria divenuto per lui uno stile di vita. Dopo aver compiuto alcuni crimini finanziari minori ed essere finito per breve tempo in prigione, nei primi anni ’20 del Novecento cominciò ad offrire agli investitori un guadagno del 50% sulle loro somme in 45 giorni e un guadagno del 100% in 90 giorni. Anche se sembrava troppo bello per essere vero, il denaro entrò a fiumi. Ponzi usò il denaro dei nuovi investitori per pagare quelli precedenti e si diede ad uno stile di vita opulento. Quando la sua frode fu scoperta nell’agosto del 1920, gli investitori avevano perso 20 milioni di dollari e cinque banche erano fallite. Ponzi trascorse tre anni in prigione, più tardi fu estradato in Italia e morì nel 1949 senza un soldo all’età di 66 anni.

Ricercando la santità

Spesso leggiamo sondaggi in cui si chiede alle persone se sono felici, soddisfatte del proprio lavoro, se si godono la vita. Ma non ho mai visto un sondaggio in cui la domanda fosse: “Sei santo?”. Come risponderesti tu alla domanda?

Una vita costante

Mentre studiavo il libro di Daniele, sono rimasto colpito da quanto facilmente egli avrebbe potuto evitare di essere gettato nella fossa dei leoni. I gelosi rivali di Daniele all’interno del governo di Babilonia gli avevano posto una trappola, basata sulla sua abitudine di pregare giornalmente e con costanza a Dio (Da 6:1-9). Daniele era pienamente consapevole del loro complotto e avrebbe potuto decidere di pregare in privato per un mese fino a quando le acque si fossero calmate. Ma Daniele non era quel tipo di persona.

Specchio, specchio

Quanto spesso guardi la tua immagine allo specchio? Alcuni studi attestano che una persona si guarda allo specchio mediamente 8-10 volte al giorno. Altri studi dicono che possiamo arrivare a 60-70 volte al giorno, se contiamo anche il riflesso della nostra immagine in una vetrina o nello schermo del nostro telefono.

Il visitatore

Un mio amico chiese ad un uomo appena andato in pensione come stava impiegando il suo tempo al momento, dato che non lavorava più a tempo pieno. “Mi piace definirmi un visitatore”, rispose l’uomo. “Vado a trovare la gente della mia chiesa e della mia comunità che si trova in ospedale o in casa di riposo, visito chi vive da solo o coloro che semplicemente hanno bisogno che qualcuno parli e preghi con loro. E farlo mi piace un sacco!”. Il mio amico era impressionato dalla consapevolezza di quest’uomo e dal suo fermo proponimento di aiutare gli altri.