L’invito più importante
Qualche settimana fa, nella mia posta ho trovato diversi inviti. Inviti a frequentare seminari “gratuiti” sulla pensione, sulle assicurazioni o sulla vendita degli immobili sono finiti immediatamente nel cestino. Ma l’invito a partecipare ad una serata per onorare un amico mi ha portato a rispondere immediatamente “Sì, accetto!”. Invito + Desiderio = Accettazione.
Correre e riposare
Il titolo catturò la mia attenzione: “L’importanza dei giorni di riposo per i corridori”. L’articolo, scritto da un ex-corridore di montagna professionista, metteva in evidenza un principio che a volte gli atleti più accaniti dimenticano: dopo l’attività fisica, il corpo ha bisogno di riposare per riprendersi. “A livello psicologico, gli adattamenti che risultano dall’esercizio fisico sono effettivi solo durante il riposo,” affermava l’autore. “Ciò significa che riposare è importante almeno quanto allenarsi”.
Dopo di te
In alcune culture ci si aspetta che la persona più giovane dia a quella più anziana il privilegio di entrare per prima in una stanza. In altre, è la persona più importante o alta in grado ad entrare per prima. Ma al di là delle nostre usanze, certe volte facciamo fatica a permettere agli altri di scegliere per primi, soprattutto quando si tratta di un privilegio nostro per diritto.
Mayday!
Il segnale “Mayday”, usato in tutto il mondo, viene ripetuto tre volte di fila—“Mayday, Mayday, Mayday”—per indicare una situazione di grave emergenza. La parola fu coniata nel 1923 da Frederick Stanley Mockford, un ufficiale radiofonico dell’aeroporto Croydon di Londra. Presso questo scalo, oggi chiuso, una volta arrivavano molti voli da e per l’aeroporto Le Bourget di Parigi. Secondo il National Maritime Museum, Mockford coniò la parola dal termine francese m’aidez, che significa “aiutatemi”.
Uno di noi
Alla cerimonia funebre di Charles Schulz (1922-2000), il creatore delle note strisce dei Peanuts, la sua amica fumettista Cathy Guisewite parlò della sua umanità e compassione. “Ha regalato a tutti noi, al mondo, dei personaggi che sanno esattamente come ci sentiamo e che non ci fanno sentire mai soli. E poi ci ha dato anche se stesso, il fumettista, e con lui non ci siamo mai sentiti soli . . . Ci ha sempre incoraggiato. Ci capiva. Si sentiva uno di noi”.
Pienamente!
Caleb faceva le cose “pienamente”. Lui e Giosuè facevano parte del gruppo dei dodici esploratori che erano andati nella Terra Promessa per raccogliere informazioni da riferire a Mosè e al popolo. Caleb aveva affermato: “Saliamo pure e conquistiamo il paese, perché possiamo riuscirci benissimo” (Num 13:30). Tuttavia, dieci altri esploratori avevano detto che sarebbe stato impossibile. Non considerando le promesse di Dio, essi vedevano solo ostacoli (vv. 31-33).
Quando il Vangelo diventa virale
La Northeastern University di Boston ha avviato un progetto (The Viral Texts Project) per studiare in quale modo i testi a stampa venivano diffusi nell’Ottocento tramite i giornali, i “social media” dell’epoca. Se ad esempio un articolo veniva ristampato più di 50 volte, possiamo considerarlo “virale” per l’epoca industriale. In un suo articolo per la rivista Smithsonian, Britt Peterson riprende un articolo di giornale del diciannovesimo secolo che parlava di come furono giustiziati i discepoli di Gesù a causa della loro fede, notando che l’articolo fu ripreso in almeno 110 pubblicazioni successive.
Il genio della discarica
Noah Purifoy iniziò a comporre opere d’arte con tre tonnellate di detriti recuperati dopo la rivolta di Watts del 1965, a Los Angeles. Dalle ruote rotte di una bicicletta alle palle da bowling, dalle gomme dei camion ai pezzi di televisore danneggiati: con tutti gli oggetti non più utilizzabili, lui e i suoi colleghi crearono sculture moderne che comunicavano un forte messaggio, denunciando una società che trattava spesso le persone come “rifiuti”. Un giornalista definì Purifoy “il genio della discarica”.
Diffonde gioia?
Il libro di una giovane donna giapponese ha venduto più di due milioni di copie. L’autrice, Marie Kondo, consiglia di organizzare al meglio gli spazi liberandosi delle cose inutili. L’intento del suo messaggio è aiutare le persone a liberarsi di ciò che c’è nelle loro case (e nei cassetti) che non è necessario, oggetti che appesantiscono. “Prendi in mano ogni oggetto,” suggerisce l’autrice, “e chiediti: diffonde gioia? Se la risposta è sì, tienilo. Se la risposta è no, dallo via”.