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Articles by Dennis Fisher

Fiori di ghiaccio

Il quindicenne Wilson Bentley era affascinato dalla bellezza dei fiocchi di neve. Osservava con stupore la loro forma attraverso un vecchio microscopio che sua madre gli aveva regalato e fece centinaia di schizzi delle loro forme. Eppure i fiocchi si scioglievano troppo in fretta per poterne catturare i dettagli. Diversi anni dopo, nel 1885, ebbe un’idea. Attaccò al microscopio una fotocamera a soffietto e, dopo molta fatica e vari tentativi, riuscì a scattare la prima fotografia ad un fiocco di neve. Durante la sua vita, Bentley fotografò più di 5000 fiocchi di neve, e ogni immagine è unica. Egli parlava dei fiocchi di neve come di “piccoli miracoli di bellezza” e “fiori di ghiaccio”.

La porta del paradiso

L’artista italiano Lorenzo Ghiberti (1378-1455) trascorse diversi anni a decorare le porte di bronzo del Battistero di Firenze con immagini della vita di Gesù. Questi rilievi bronzei erano talmente toccanti che Michelangelo la definì “la porta del paradiso”.

In volo

Nel suo libro On the Wing (“In volo”), Alan Tennant riporta i risultati della sua osservazione della migrazione del falco pellegrino. Apprezzati per la loro bellezza, la velocità e la forza, questi uccelli straordinari erano i compagni di caccia preferiti di imperatori e nobili. Purtroppo, il largo uso di pesticidi DDT negli anni ’50 ha interferito pesantemente con il loro ciclo riproduttivo e li ha costretti nella lista delle specie a rischio di estinzione.

Charity Island

Charity Island è la più grande isola nella Baia di Saginaw, nelle acque del Lago Huron, in Michigan. Per molti anni, l’isola ha ospitato un faro per la navigazione e un porto sicuro per chi attraversava queste acque. L’isola ha ricevuto questo nome perché i marinai credevano che si trovasse lì “grazie alla carità di Dio”.

La gioia della Tua presenza

Lo scopo ultimo dell’uomo è glorificare Dio e gioire per sempre in Lui”, afferma il Catechismo di Westminster. Gran parte della Scrittura parla di un’attitudine gioiosa e riconoscente, nell’adorazione del Dio vivente. Quando onoriamo Dio, lo celebriamo come la Fonte da cui proviene e scorre ogni bene.

Giocare col fuoco

Quando ero un ragazzo, mia madre mi avvisò di non giocare mai col fuoco. Un giorno però decisi che volevo vedere cosa sarebbe accaduto se lo avessi fatto. Presi una scatola di fiammiferi e un po’ di carta e andai fuori in cortile per fare il mio esperimento. Col cuore che mi batteva forte, mi misi in ginocchio, sfregai il fiammifero e incendiai la carta.

Sentirsi abbandonati

Nel suo libro Le lettere di Berlicche, C. S. Lewis narra di una conversazione immaginaria tra un diavolo anziano e un diavolo giovane, in cui discutono sul modo migliore di tentare un cristiano. I due diavoli desiderano distruggere la fede in Dio del credente. “Non ingannarti,” dice il diavolo più anziano all’apprendista. “La nostra causa è in maggior pericolo soprattutto quando un essere umano . . . si guarda intorno e scorge un universo dal quale ogni traccia di Lui sembra essere svanita, e si chiede perché è stato abbandonato, e tuttavia continua a ubbidire”.

Riflettere la gloria di Dio

L’artista cinese del XII secolo Li Tang disegnava paesaggi arricchiti di persone, uccelli e bufali acquatici. I geniali e sottili schizzi sulla seta che Li Tang tracciava, fanno sì che egli sia considerato un maestro dell’arte cinese del disegno di paesaggi. Per secoli, artisti di tutto il mondo hanno dipinto ciò che essi vedevano nella galleria d’arte di Dio del creato: “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l’opera delle Sue mani” (Salmo 19:1). La Bibbia ci racconta che la nostra creatività come esseri umani viene dal fatto che siamo stati creati ad immagine del Maestro Creatore (Gen 1:27).

Servizio fedele

Avendo prestato servizio durante la Prima Guerra Mondiale, C . S. Lewis sapeva bene quanto sia duro il servizio militare. Durante la Seconda Guerra Mondiale, in occasione di un discorso pubblico, definì così le difficoltà che un soldato deve affrontare: “L’insieme di tutto ciò che temiamo nelle varie avversità . . . è raccolto nella vita di un soldato impegnato attivamente in guerra. Come la malattia, [la guerra] minaccia dolore e morte. Come la povertà, minaccia sistemazioni precarie, freddo, caldo, sete e fame. Come la schiavitù, minaccia fatica, umiliazione, ingiustizia e regole arbitrarie. Come l’esilio, ti separa da tutto ciò che ami”.