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Articles by Elisa Morgan

In cima ad un albero

Mia madre trovò la mia gattina Velvet sul bancone della cucina, intenta a divorare il pane che aveva appena sfornato. Con un moto di stizza, spedì la gatta fuori dalla porta. Ore dopo, ci ritrovammo a cercarla in giardino, senza successo. Un debole miagolio echeggiò nel vento e, alzando gli occhi, scorgemmo una macchia nera in cima ad un pioppo, rannicchiata su un ramo ormai inclinato.

Ovunque

Mentre rovistavo in una scatola di vecchie fotografie del matrimonio, le mie dita si fermarono su una foto di me e mio marito, novelli sposi. Allora i miei occhi tradivano la mia devozione: sarei andata ovunque con lui.

Trasmettere l’eredità

Sentii il suono della notifica: un messaggio. Era mia figlia che chiedeva la ricetta della nonna per fare la torta gelato alla menta. Mentre sfogliavo le carte ingiallite del mio libro di ricette, vidi la scrittura inconfondibile della nonna—e accanto ad essa, le annotazioni scritte in corsivo da mia madre. Mi resi conto che, con la richiesta di mia figlia, quella ricetta della torta alla menta sarebbe entrata nella quarta generazione della nostra famiglia.

Tu sei una benedizione

Mentre scrivevo al computer, il familiare suono di una notifica mi avvisava che era appena arrivata una email. Di solito cerco di resistere alla tentazione di distarmi e aprirla subito, ma il titolo era troppo allettante: “Tu sei una benedizione”.

Momenti di ogni giorno

Dopo aver caricato le buste della spesa in macchina, uscii cautamente dal parcheggio. All’improvviso un uomo, non notando che mi stavo avvicinando, attraversò la strada proprio di fronte a me. Frenai di colpo, schivandolo per un pelo. Spaventato, anche lui alzò lo sguardo e per un attimo ci guardammo. In quel momento avevo una scelta: rispondere con un gesto di frustrazione o con un sorriso indulgente. Sorrisi.

Essere . . . esseri umani

Quando gli chiesero di definire che ruolo avesse nella sua comunità—spesso poco collaborativa con le forze dell’ordine—uno sceriffo non rispose mostrando il distintivo o vantandosi del suo grado. Al contrario ammise: “Siamo esseri umani che lavorano con altri esseri umani in difficoltà”.

Il tuo luogo sicuro

Io e mia figlia stavamo organizzando la nostra partenza per un ritrovo in famiglia. Lei era un po’ nervosa per il viaggio, così le proposi di guidare al posto suo. “Va bene. Però mi sento più sicura nella mia macchina. Ti dispiace guidare quella?” mi chiese. Pensai che preferisse la sua auto perché più spaziosa della mia, così le domandai: “Perché? La mia è troppo piccola?” E lei: “No, è solo che la mia auto è il mio luogo sicuro. Non so perché, ma lì mi sento protetta”.

Nozomi, Speranza

Nel 2011, un terremoto di magnitudo 9 e lo tsunami che ne derivò causarono la morte di quasi 19,000 persone e distrussero 230,000 case nella regione a nord-est di Tokyo. Durante la ricostruzione, nacque il progetto “Nozomi”, parola giapponese che vuol dire speranza. Lo scopo del progetto è ridare lavoro, una comunità, dignità e speranza in Dio a chi abita in quella zona.

In cima ad un albero

Mia madre trovò la mia gattina Velvet sul bancone della cucina, intenta a divorare il pane che aveva appena sfornato. Con un moto di stizza, spedì la gatta fuori dalla porta. Ore dopo, ci ritrovammo a cercarla in giardino, senza successo. Un debole miagolio echeggiò nel vento e, alzando gli occhi, scorgemmo una macchia nera in cima ad un pioppo, rannicchiata su un ramo ormai inclinato.