Desiderare Dio
Un giorno mia figlia è venuta a trovarci con il suo bambino di un anno. Ero pronto per uscire di casa per fare una commissione, ma appena fuori dalla porta il mio nipotino ha iniziato a piangere. È successo due volte, e ogni volta sono tornato indietro e ho trascorso un momento con lui. Mentre uscivo per la terza volta, di nuovo le sue labbra hanno iniziato a tremare. A quel punto mia figlia ha detto: “Papà, ma perché non lo porti con te?”
Dio nei dettagli
Quando il mio Labrador color “cioccolato” aveva tre mesi, lo portai dal veterinario per un controllo e per i vaccini. Mentre la dottoressa lo visitava accuratamente, notò una piccola macchia bianca sulla zampetta posteriore sinistra. Sorrise e, rivolta al cucciolo, disse: “Ecco dove ti teneva Dio quando ti ha intinto nel cioccolato”.
Consolazione
“E’ stato Dio a mandarti da me stanotte!”
Il dono della preghiera
“Non avevo capito quanto fosse prezioso il dono di pregare per qualcuno finché mio fratello non si è ammalato e voi tutti avete pregato per lui. Non avete idea di quanto mi avete consolato!”
Prezioso per Dio
Il suo nome era David, ma molti lo chiamavano semplicemente “il violinista di strada”. David era un uomo di una certa età, scapigliato, e frequentava alcuni posti fissi nella nostra città, suonando serenate ai passanti con il suo violino. In cambio della sua musica, la gente a volte metteva un dollaro nella sua custodia prima di proseguire. Allora David sorrideva e faceva un cenno con la testa, poi continuava a suonare.
Fuga intelligente
“Parata di quarta!”
Speranza vera
Recentemente ho visitato l’Empire State Building con un amico. Sembrava non ci fosse molta coda: solo lungo l’edificio e dietro l’angolo. Quando però siamo entrati nell’edificio, abbiamo scoperto che c’era altra gente in fila all’ingresso, poi la fila proseguiva su per le scale e in un’altra stanza. Ogni volta che svoltavano l’angolo, scoprivamo che c’era ancora un tratto da fare.
Gli ultimi saranno i primi
Di recente, mi trovavo tra gli ultimi passeggeri in fila per salire a bordo di un aereo che non prevedeva posti assegnati. Così ho dovuto accontentarmi di un sedile a metà fila, sull’ala dell’aereo, costretto, tra l’altro, ad infilare il mio bagaglio nella cappelliera dell’ultima fila in fondo. Di sicuro avrei dovuto attendere che l’aereo fosse completamente vuoto, prima di poter recuperare il bagaglio e scendere.
Nascondino
“Tanto non mi vedi!”