Non rimandare
Per molti anni ho parlato a un mio lontano cugino del nostro bisogno di un Salvatore. Quando recentemente è venuto a trovarmi e l’ho esortato di nuovo a ricevere Cristo, la sua risposta immediata è stata: “Mi piacerebbe accettare Gesù e frequentare la chiesa, ma non adesso. Vivo circondato da persone di fede diversa. A meno che io non mi trasferisca, non potrei praticare per bene la mia fede”. Ha parlato di possibili persecuzioni, del pericolo di essere preso in giro e di pressioni da parte dei suoi compaesani come scuse per rimandare la sua decisione.
Quando le cose non vanno bene
Le prime parole che molte persone amano citare quando le cose vanno male, sono: “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il Suo disegno” (Romani 8:28). Tuttavia, è difficile crederci in tempi avversi. Una volta sedevo accanto ad un uomo che aveva perso il suo terzo figlio in una rissa, e lo ascoltai mentre si tormentava: “Come può questa tragedia cooperare al mio bene?” Non avevo risposta, se non restare seduto in silenzio e piangere con lui. Alcuni mesi dopo, lo sentii dire riconoscente: “Il mio dolore mi sta portando più vicino a Dio”.
Il privilegio della famiglia
Quando ero in Ghana e frequentavo la scuola elementare, vivevo con una bella e affettuosa famiglia, lontano dai miei genitori. Un giorno, riunirono tutti i figli per un incontro speciale in famiglia. La prima parte dell’incontro coinvolgeva tutti e potevamo condividere le nostre esperienze individuali. Ma poi, quando fu chiesto solo ai “ figli di sangue” di rimanere, io fui educatamente escluso. La dura verità mi fece male: non ero un “figlio della casa”. Anche se mi amavano, la famiglia richiese che io mi allontanassi in quel momento perché, pur vivendo con loro, non ero un membro legale della loro famiglia.
Un cuore devoto
Un uomo d’affari cristiano di successo condivise con noi la sua storia in chiesa. Fu molto onesto riguardo alla sua lotta tra la fede e l’abbondanza delle ricchezze. Dichiarò: “Il benessere mi spaventa!”
Cuori trasformati
In Ghana, durante i primi anni ’70, un poster intitolato “Il Cuore dell’Uomo” apparve sui muri e nelle bacheche pubbliche delle città. In un’immagine, diversi tipi di rettili—simboli di una vita vile e malvagia—riempivano il cuore di un uomo disegnato con il volto molto infelice. In un’altra immagine, il cuore sereno e pulito apparteneva al volto di un uomo felice. La scritta sotto le immagini diceva: “Qual è la condizione del tuo cuore?”
Conversazione accesa
Nella ragione da cui provengo, il nord del Ghana, accade di frequente di vedere la vegetazione in fiamme durante la stagione secca, da Dicembre a Marzo. Ho visto con i miei occhi molti acri di terreno agricolo prendere fuoco a causa della cenere rovente portata via dal vento da un braciere o dai mozziconi di sigarette gettati con noncuranza ai lati della strada. Quando la vegetazione è secca, tutto ciò che serve perché si scateni il fuoco è una piccola scintilla.
Forza nella tranquillità
All’inizio della mia vita cristiana mi chiedevo spesso se sarei riuscito a trascorrere un anno senza tornare alle mie vecchie abitudini nel peccato. Ma questo versetto della Scrittura mi aiutava: “Il SIGNORE combatterà per voi, e voi ve ne starete tranquilli” (Es 14:14). Queste sono le parole che Mosè pronunciò al popolo di Israele quando essi erano appena usciti dalla schiavitù dell’Egitto ed erano inseguiti dal Faraone. Il popolo era scoraggiato e spaventato.
La ruota che cigola
“La ruota che cigola, ottiene l’olio” dice un proverbio popolare americano. Da bambino, percorrevo con la mia bicicletta la lunga distanza tra casa e scuola e il cigolio delle ruote mi ricordava che era arrivato il momento di lubrificarle.
Correggi con gentilezza
Al termine di una conferenza tenutasi a Nairobi, in Kenya, il nostro gruppo si recò al centro congressi all’albergo, per prepararsi al volo di ritorno a casa, previsto per la mattina dopo.