Cuori trasformati
In Ghana, durante i primi anni ’70, un poster intitolato “Il Cuore dell’Uomo” apparve sui muri e nelle bacheche pubbliche delle città. In un’immagine, diversi tipi di rettili—simboli di una vita vile e malvagia—riempivano il cuore di un uomo disegnato con il volto molto infelice. In un’altra immagine, il cuore sereno e pulito apparteneva al volto di un uomo felice. La scritta sotto le immagini diceva: “Qual è la condizione del tuo cuore?”
Conversazione accesa
Nella ragione da cui provengo, il nord del Ghana, accade di frequente di vedere la vegetazione in fiamme durante la stagione secca, da Dicembre a Marzo. Ho visto con i miei occhi molti acri di terreno agricolo prendere fuoco a causa della cenere rovente portata via dal vento da un braciere o dai mozziconi di sigarette gettati con noncuranza ai lati della strada. Quando la vegetazione è secca, tutto ciò che serve perché si scateni il fuoco è una piccola scintilla.
I segni dell’amicizia
Quando ero piccolo, in Ghana, dove sono cresciuto, mi piaceva molto passeggiare mano nella mano con mio padre in luoghi affollati. Era mio padre e mio amico: infatti nella nostra cultura tenersi per mano è un segno di amicizia. Camminando uno accanto all’altro, parlavamo di molte cose. Ogni volta che mi sentivo solo, trovavo consolazione stando con mio padre. Che gioia mi dava la nostra amicizia!
Camminare nella luce
Quando la luna scompariva, sul nostro villaggio nella foresta calava il buio fitto. I lampi squarciavano il cielo e seguiva un forte temporale con tuoni impetuosi. Sveglio e spaventato, la mia fantasia da bambino vedeva ogni specie di mostri girare intorno a me, pronti a colpirmi! Quando arrivava il giorno, però, i rumori svanivano, il sole sorgeva, la calma tornava e gli uccelli cantavano di gioia alla luce del sole. Il contrasto tra il buio inquietante della notte e la gioia del giorno era davvero forte.
Specchi e Uditori
Quando uscii dal mio hotel, a Kampala, Uganda, l’accompagnatrice che era venuta a prendermi per portarmi alla conferenza mi guardò con un sorriso divertito. “Cosa c’è di tanto divertente?” le chiesi. Lei rise e mi domandò: “Ma ti sei pettinato stamattina?” Scoppiai a ridere pure io. Avevo davvero dimenticato di pettinarmi quella mattina: ne ebbi la certezza guardandomi allo specchio dell’albergo. Pazzesco che fossi uscito dalla camera con i capelli in quelle condizioni!
Natale solitario
Il natale più solitario della mia vita l’ho trascorso nella casetta di mio nonno, vicino Sakogu, Ghana settentrionale. Avevo solo 15 anni e i miei genitori e fratelli erano a migliaia di chilometri di distanza. Gli anni precedenti, quando avevo passato le feste con la famiglia e gli amici del mio villaggio, festeggiare il natale era sempre stato bello e memorabile. Ma questa volta tutto era silenzioso, solitario. La mattina di natale ero steso a terra, sul mio materassino, e mi vennero in mente le note di questa canzone: L’anno è finito, Natale è arrivato. Il Figlio di Dio è nato, pace e gioia a tutti gli uomini . . . Con un velo di tristezza, la cantai ancora e ancora.
La Sua presenza
Un padre ansioso e un ragazzino erano seduti davanti al sensitivo. “Quanto lontano andrà tuo figlio?” chiese l’uomo. “Andrà nella grande città,” rispose il padre del ragazzo, “e ci resterà per un lungo tempo”. Il sensitivo allungò al padre un talismano portafortuna e disse solennemente: “Questo lo proteggerà ovunque andrà”.
Molto più che parole
Durante la cerimonia organizzata per festeggiare la traduzione della Bibbia in una lingua africana, il capo della zona ricevette una copia personale della Scrittura appena tradotta. Per ringraziare, l’uomo sollevò al cielo la Bibbia e esclamò: “Ora sappiamo che Dio comprende la nostra lingua! E noi potremo leggere la Bibbia nella nostra lingua natia”.
Costruire ponti
Nel nostro quartiere le case sono circondate da alti muri di cemento. In cima a molti di questi ci sono dei fili della corrente. A quale scopo? Per tenere lontani i ladri.