Lodare in mezzo ai problemi
“È cancro”. Volevo tanto essere forte quando sentii mia mamma pronunciare quelle parole. Ma scoppiai a piangere. Sono parole che non vorresti mai sentire, nemmeno una volta. Ma questa era la terza battaglia che mia madre combatteva contro il cancro. Dopo una mammografia e biopsia di routine, aveva scoperto di avere un tumore maligno sotto l’ascella.
Un Dio arrabbiato?
Quando studiavo mitologia greca e romana al college, non finivo di stupirmi per il carattere volubile e iracondo delle divinità nei racconti. Gli individui che subivano l’ira degli dei si ritrovavano con la vita distrutta, a volte per un puro capriccio.
Con l’aiuto di Dio
Col passare degli anni, sento spesso male alle articolazioni, soprattutto quando cambia il tempo. Ci sono giorni in cui mi sento meno combattiva, anzi mi sento piuttosto di dover lottare contro le difficoltà della vecchiaia.
Rumore . . . con gioia!
Mentre stavo cercando una chiesa da frequentare con regolarità, un’amica mi ha invitato ad un incontro nella sua. Il responsabile della lode ha guidato la congregazione in un canto che amavo particolarmente. Così ho cantato di gusto, ricordando il direttore del coro universitario che diceva sempre: “Fatevi sentire!”
Distanti ma non abbandonati
Avevo un nodo alla gola quando salutai mia nipote il giorno prima che partisse per il Massachusetts, per frequentare la Boston University. Anche se era stata via già per quattro anni per studiare, ora lasciava il nostro Stato. Due ore e mezza di viaggio erano state una distanza accettabile; ma con la nuova università ci avrebbero separati quasi 1,300 km. Non avremmo più avuto occasione per incontrarci e chiacchierare. Dovevo confidare in Dio che si sarebbe preso cura di lei.
Gestire la rabbia
Una sera a cena, la mia amica mi raccontò che era arrivata al limite di sopportazione con uno dei membri della sua famiglia. Era però riluttante a parlare con questa persona, perché di solito o veniva ignorata oppure presa in giro. Quando alla fine affrontò il diretto interessato, cercando di parlare del problema, ricevette una risposta sarcastica. Così lei esplose di rabbia. Entrambi non si spostarono di un centimetro, e le divisioni in famiglia si fecero più profonde.
Adescato
Nell’estate del 2016, mio nipote mi ha convinto a fare una partita a Pokémon Go, un gioco per smartphone in cui si usa la fotocamera. Lo scopo del gioco è catturare delle piccole creature chiamate Pokémon. Quando una di quelle compare nel gioco, sullo schermo viene fuori anche una palla rossa e bianca. Per catturare il Pokémon, il giocatore deve lanciargli contro la palla col movimento del dito. Se si usa un’esca per attirarli, i Pokémon vengono catturati più facilmente.
Sotto le Sue ali
Se penso all’idea di protezione, le penne di un uccello non sono la prima immagine che mi viene in mente. Eppure, se si guarda attentamente, questa impressione di fragilità viene smentita.
Dalla bocca dei bambini
Dopo aver osservato Viola, una bambina di dieci anni, usare un ramo di un albero come microfono per imitare un predicatore, Michele decise di dare a Viola l’opportunità di “predicare” durante la visita in un villaggio. Viola accettò. Michele, missionario in Su Sudan, scrisse: “La folla era completamente rapita . . . Una bambina che era stata abbandonata stava lì in piedi, con autorità, come una figlia del Re dei re, e condivideva con potenza il regno di Dio con loro. Metà della gente presente si alzò per ricevere Gesù” (Michele Perry, Love Has a Face).