L’anello dell’invisibilità
Il filosofo greco Platone (427-348 a.C.) usò un’immagine molto efficace per descrivere il lato oscuro del cuore dell’uomo. Raccontò infatti il mito di un pastore che scoprì per caso un anello d’oro in una tomba, dopo che un forte terremoto aveva aperto una voragine nel terreno. Sempre per caso si accorse che l’anello aveva la capacità magica di rendere invisibile chi lo indossava. Riflettendo sull’invisibilità, Platone sollevò questa domanda: se la gente non deve preoccuparsi di essere catturata e punita, resisterebbe alla tentazione di fare il male?
L’albero sulla riva
Era un albero da invidiare. Crescendo presso la riva del fiume, non aveva da preoccuparsi per le condizioni del tempo, non doveva temere il caldo o il freddo e neanche le incertezze del futuro. Nutrito e rinfrescato dal fiume, trascorreva le giornate stendendo i suoi rami al sole, aggrappato alla terra con le sue radici; puliva l’aria con le sue foglie, offrendo ombra a chiunque cercasse riposo dal sole.
L’avvocato
Nel giugno del 1962, da una cella di prigione della Florida, Clarence Earl Gideon scrisse una lettera alla Corte Suprema degli Stati Uniti per chiedere che venisse rivisto il suo processo, dichiarandosi innocente. Tuttavia, scriveva, non poteva permettersi di pagare un avvocato.
Crescere nel deserto
Immagina un mondo senza vento. I laghi sarebbero piatti. Le foglie che cadono dagli alberi non danzerebbero sulle strade. Ma in assenza di vento chi si aspetta che un albero cada all’improvviso? Eppure è accaduto nella grande riserva naturale in vetro costruita nel deserto dell’Arizona. Gli alberi, cresciuti all’interno della struttura chiamata Biosfera 2, si sono sviluppati più velocemente del normale, fino a quando all’improvviso sono crollati sotto il proprio peso. I ricercatori del progetto hanno trovato questa spiegazione: per crescere forti, questi alberi avrebbero avuto bisogno di essere esposti al vento.
Amare i nemici
Quando nel 1950 scoppiò la guerra, il quindicenne Kim Chin-Kyung si arruolò nell’esercito sud-coreano per difendere il proprio Paese. Tuttavia, scoprì presto che non era pronto ad affrontare gli orrori della guerra. Quando i suoi giovani amici iniziarono a morire intorno a lui, egli cominciò ad implorare Dio per la sua vita, promettendogli che se fosse sopravvissuto avrebbe imparato ad amare i suoi nemici.
Collegare i punti
Negli anni ’80 dell’Ottocento l’artista francese Georges Seurat introdusse una nuova forma d’arte conosciuta come puntinismo. Come suggerisce il nome, per creare la sua immagine artistica Seurat usò piccoli puntini di colore invece che ampie pennellate. Da vicino, le sue opere sembrano un insieme di singoli punti. Eppure se l’osservatore fa qualche passo indietro, l’occhio umano unisce i puntini dando vita a luminosi ritratti o paesaggi.
La strada decisiva
La strada nazionale n. 5 in Madagascar offre la bellezza di un tratto di costa con sabbia bianca, foreste di palme e la vista sull’oceano indiano. Tuttavia, i suoi 200 chilometri di strada a due corsie con sassi, sabbia e fango, hanno dato a questa strada la reputazione di una delle peggiori strade al mondo. I turisti che cercano panorami mozzafiato vengono ammoniti di guidare un veicolo a quattro ruote, di munirsi di un guidatore esperto e portare un meccanico a bordo.
Ama il tuo prossimo
Si racconta di un antropologo che stava concludendo i suoi mesi di ricerca in un piccolo villaggio. Mentre aspettava di partire per andare in aeroporto e tornare a casa, decise di trascorrere il tempo facendo un gioco con alcuni bambini. Ebbe l’idea di far fare loro una gara di corsa, mettendo al traguardo un cesto pieno di frutta e caramelle per il vincitore. I bambini però si presero tutti per mano e iniziarono a correre insieme verso l’albero.
La bellezza di Roma
La gloria dell’Impero Romano offrì uno scenario notevole alla nascita di Gesù. Nel 27 a.C. il primo imperatore romano, Cesare Augusto, portò alla conclusione una guerra civile durata 200 anni e iniziò a ricostruire i quartieri più malmessi, con monumenti, templi, arene e complessi governativi. Secondo lo storico Plinio il Vecchio, si trattava delle “più belle opere che il mondo avesse mai visto”.