Per questo ho Gesù
Raramente c’è un periodo nella vita senza problemi, ma a volte ce ne sono talmente tanti da avere paura.
Dio ha tanto amato . . .
Il 28 Luglio 2014 ha segnato il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale. I media inglesi hanno proposto molte discussioni e documentari che ricordassero l’inizio di questo conflitto durato 4 anni. Anche il programma TV Mr. Selfridge, ambientato in un centro commerciale di Londra, ha incluso degli episodi che si svolgevano nell’anno 1914, in cui giovani commessi si offrivano volontari per servire nell’esercito. Mentre osservavo questa immagine di sacrificio di se stessi, ho sentito un nodo alla gola. I soldati che stavo vedendo erano così giovani, così pronti a servire, ed era molto improbabile che facessero ritorno a casa dall’orrore delle trincee.
Chi è il mio prossimo?
Mary ama frequentare l’incontro settimanale di chiesa perché si trova con vari amici per pregare, lodare e discutere su varie questioni relative al sermone della settimana precedente. Quella settimana avrebbero parlato della differenza tra “andare” in chiesa e “essere” chiesa in un mondo ferito. Non vedeva l’ora di rivedere i suoi amici e godersi lo scambio vivace con loro.
A modo mio
Due bambini piccoli stavano giocando con un complicato gioco fatto di nastri e bastoncini. Dopo due minuti il bambino più grande si voltò verso il suo amico e gli disse con durezza: “Tu non stai giocando bene. Questo è il mio gioco, e lo usiamo a modo mio. Non puoi più giocare!” Si comincia presto a desiderare che le cose vadano a modo nostro!
Cosa posso dargli?
Un anno il gruppo responsabile per gli addobbi di Natale in chiesa scelse come tema “la lista di Natale”. Invece che decorare la chiesa con i soliti addobbi color oro e argento, decisero di consegnare ad ogni persona un cartoncino rosso o verde. Da un lato dovevano scrivere la lista dei doni che avrebbero voluto ricevere da Gesù, dall’altro ciò che avrebbero voluto donare al vero festeggiato, Gesù.
Tutti benvenuti!
Finalmente era arrivata la serata cinema per la quale avevamo pregato così a lungo nel nostro gruppo giovanile in chiesa. I poster erano stati affissi in tutto il paese e le pizze erano in cottura nel forno. Steve, il pastore dei giovani, sperava che quel film—parlava di gang che sentivano parlare di Gesù grazie al messaggio di un giovane pastore—potesse incoraggiare qualche nuovo ragazzo ad entrare nel gruppo.
Mento in su
Emil era un senzatetto che aveva speso tutta la vita a guardare per terra, giorno dopo giorno, in giro per la città. Si vergognava di incontrare lo sguardo degli altri in caso lo riconoscessero, perché la sua vita non era sempre stata sulla strada. Ma era soprattutto concentrato a trovare qualche moneta persa o una sigaretta ancora accesa. Questa abitudine di guardare in giù divenne talmente radicata che la sua schiena iniziò a curvarsi e restare in quella posizione, tanto che non riusciva più a drizzarsi bene.
Una lezione appresa
Mary era rimasta vedova e stava affrontando seri problemi di salute quando sua figlia le propose di trasferirsi in un appartamento tutto suo, accanto alla loro casa. Anche se significava lasciare gli amici e il resto della sua famiglia a molte miglia di distanza, Mary era felice della provvidenza di Dio.
Tempo di crescere
Nella sua nuova casa, Debby trovò una pianta abbandonata in un angolo buio della cucina. Le foglie polverose e raggrinzite facevano pensare ad un’orchidea, e Debby immaginò come la pianta sarebbe diventata dopo aver ripreso a germogliare e fiorire. Spostò il vaso vicino alla finestra, tagliò le foglie secche e la annaffiò regolarmente. Comprò anche del concime per piante e lo applicò sulle radici. Settimana dopo settimana controllava la pianta, ma non c’erano germogli. “Le darò un altro mese”, disse infine a suo marito, “e se non cambia nulla, la getterò via”.