Primi passi
L’altro giorno mi ha fermato un’amica con una notizia eccitante, poi ha passato ben 10 minuti a descrivermi i primi passi del suo nipotino di 1 anno. Sa camminare! Più tardi ho realizzato quanto sarebbero sembrati bizzarri i nostri discorsi alle orecchie di qualcuno in ascolto. La maggior parte delle persone sa camminare. Qual è il fatto straordinario?
Maestro di scacchi
Quando frequentavo il liceo, diventai molto fiero della mia abilità di giocare a scacchi. Entrai nel club degli scacchi e durante l’ora di pranzo era probabile che mi trovassero seduto a un tavolo con altri secchioni, mentre studiavo attentamente libri con titoli tipo Le Classiche Aperture del Pedone del Re. Studiai le tecniche, vinsi la maggior parte delle mie partite e infine misi da parte il gioco per i successivi 20 anni. Poi incontrai un giocatore di scacchi veramente in gamba che aveva perfezionato la sua abilità al gioco dopo gli anni del liceo, e compresi cosa significa giocare contro un maestro. Nonostante avessi la totale libertà di fare qualsiasi mossa desiderassi, nessuna delle mie strategie faceva una differenza. La sua competenza nettamente superiore faceva in modo che i miei scopi finissero inevitabilmente per servire ai suoi.
Quelli come noi
Alla fine del 19° secolo, William Carey sentì la chiamata di andare in India come missionario, per condividere la buona notizia di Gesù. I pastori intorno a lui lo derisero: “Giovanotto, se Dio vuole salvare [qualcuno] in India, Egli lo farà senza il tuo o il nostro aiuto!” Avevano perso di vista l’importanza della collaborazione. Dio fa molto poco qui sulla terra senza quelli come noi.
Fede solida come una roccia
Io e mia moglie abbiamo avuto entrambi delle nonne che hanno vissuto per oltre 100 anni. Parlando con loro e con i loro amici, ho notato una tendenza che sembra essere quasi universale nel modo di ricordare delle persone anziane. Esse richiamano alla mente i tempi difficili del passato con un tocco di nostalgia. Gli anziani si scambiano storie sulla Seconda Guerra Mondiale e la Grande Depressione; parlano quasi con affetto di difficoltà come intemperie meteorologiche, un’infanzia passata nella stalla o dei tempi del college quando si mangiava zuppa in scatola e pane raffermo per tre settimane di fila.
Accessibilità sconvolgente
Quando John F. Kennedy era presidente degli USA, i fotografi ogni tanto catturavano una scena davvero deliziosa. Seduti al tavolo presidenziale nella Stanza Ovale, i membri del gabinetto discutevano su argomenti di portata mondiale. Nel frattempo, un bambino di due anni, John John, gironzolava intorno e sotto il grande tavolo, noncurante dei protocolli della Casa Bianca e dell’importanza delle questioni di Stato. Gli interessava solamente andare a trovare il suo papà.