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Articles by Xochitl Dixon

Ricevere e dare misericordia

Mentre mi lamentavo che le scelte di un’amica l’avrebbero portata sempre più nel peccato (con conseguenze anche su di me), la donna con cui mi incontro ogni settimana per pregare ha messo le sue mani sulle mie: “Dai, preghiamo per tutti noi”.

Fiori per sempre

Quando mio figlio Xavier era piccolo, amava regalarmi fiori. Per me era una gioia ricevere ogni erbaccia appena colta, ogni fiore che comprava insieme al suo papà. Cercavo di conservare al meglio ciascuno di quei doni, fino a quando non si seccavano e dovevo buttarli via.

Devo perdonare?

Arrivai presto in chiesa per aiutare con i preparativi di un evento. Una donna era in piedi dall’altra parte della sala e piangeva. In passato era stata crudele con me, aveva sparlato alle mie spalle. Così accesi in fretta l’aspirapolvere, in modo che il rumore coprisse i suoi singhiozzi. Perché avrei dovuto interessarmi a qualcuno a cui non piacevo?

Quando “sì” significa “no”

Ringrazio Dio per aver avuto il privilegio di poter assistere mia mamma durante la sua battaglia contro la leucemia. Quando le medicine iniziarono a fare più male che bene, lei prese la decisione di interrompere le cure. “Non voglio più soffrire,” mi disse. “Desidero vivere i miei ultimi giorni con la famiglia. Dio sa che sono pronta a tornare a casa”.

Fiorire nel deserto

Il deserto del Mojave comprende le famose dune di sabbia, i canyon asciutti, le mesas e le montagne tipiche della maggior parte dei deserti. Ma il biologo americano Edmund Jaeger ha osservato che ogni pochi anni un’abbondanza di pioggia si traduce in “una tale ricchezza di fiori che quasi ogni granello di sabbia o di terreno ghiaioso viene nascosto da un manto di fiori”. Lo spettacolo di fiori selvatici del Mojave non è però un fenomeno annuale. I ricercatori confermano che la terra secca deve essere bagnata dalle tempeste e riscaldata dal sole nei momenti giusti, e solo dopo le fioriture copriranno il deserto con i loro colori vivaci.

Amore senza paura

Per anni ho indossato uno scudo di paura per proteggere il mio cuore. Col tempo è diventato un alibi per evitare di provare cose nuove, seguire i miei sogni e obbedire a Dio. Ma la paura della perdita, del dolore e del rifiuto mi hanno impedito di sviluppare una relazione d’amore con Dio e gli altri. La paura mi rendeva una moglie insicura, ansiosa, gelosa e una madre iperprotettiva e sempre preoccupata. Non ho finito di imparare quanto Dio mi ami, e tuttavia riconosco che sta cambiando il modo in cui mi relaziono a Lui e agli altri. Perché ora so che Dio si prenderà cura di me; quindi mi sento più al sicuro e sono disposta a mettere i bisogni degli altri prima dei miei.

L’amore non smetterà

Dopo aver compiuto diciannove anni, e molto prima che io possedessi un cercapersone o un cellulare, mi trasferii a più di mille chilometri di distanza dalla mamma. Una mattina—ero uscita presto per fare delle commissioni—dimenticai di farle la solita telefonata. Più tardi quella sera mi ritrovai due poliziotti davanti alla porta. Mia mamma si era preoccupata perché avevo saltato una delle nostre chiamate; poi aveva provato a telefonare molte volte senza riuscire a prendere la linea, così si era rivolta alle autorità, insistendo perché passassero a controllare. Uno dei poliziotti mi disse quel giorno: “Sa, è una benedizione sapere che l’amore non smetterà di prendersi cura di lei”.

Celebrare la creatività

Una rara medusa danzava nelle correnti, ad una profondità di più di 1,200 metri nel profondo oceano, vicino Baja, in California. Il suo corpo brillava di tonalità fluorescenti di blu, viola e rosa, illuminando l’acqua scura intorno. Gli eleganti tentacoli si muovevano con grazia, pulsando ad ogni stimolo proveniente dal corpo centrale a campana. Mentre guardavo il servizio del National Geographic sulla medusa Halitrephes maasi, riflettevo sul fatto che Dio ha scelto proprio queste sembianze per questa creatura gelatinosa. E ne ha disegnate almeno altre 2,000, tutte diverse, tante quante sono le specie di meduse identificate a partire da ottobre 2017.

Il dono più grande

Nel corso degli anni, la mia amica Barbara mi ha dato innumerevoli cartoline di incoraggiamento e piccoli regali. Dopo averle detto che avevo ricevuto Gesù come mio Salvatore, Barbara venne da me con il dono più prezioso di sempre—la mia prima Bibbia. Mi spiegò: “Potrai avvicinarti a Dio e crescere spiritualmente se lo incontrerai tutti i giorni, leggendo la Scrittura, pregando, con fiducia e obbedienza”. La mia vita è cambiata da quel momento, quando Barbara mi invitò a conoscere Dio più a fondo.