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Articles by Xochitl Dixon

Dal lutto alla lode

Kim cominciò la sua battaglia contro il cancro nel 2013. Quattro giorni dopo la fine delle sue cure mediche, i dottori le diagnosticarono una malattia degenerativa ai polmoni, dandole da tre a quattro anni di vita. Kim pianse e, pregando tra le lacrime, portò per tutto il primo anno le sue tristezze davanti a Dio. Quando incontrai Kim nel 2015, aveva affidato a Dio la sua situazione e sprigionava gioia e pace. Anche se certi giorni sono davvero difficili, Dio continua a trasformare le sue sofferenze strazianti in una bellissima testimonianza di lode e speranza che incoraggia molte altre persone.

L’amore ci cambia

Prima di conoscere Gesù ero stata ferita così profondamente che evitavo relazioni troppo strette per paura di essere ferita di nuovo. Fino a quando non sposai Alan, mia madre era la mia unica vera amica. Sette anni dopo, in mezzo ad una crisi che sfiorava il divorzio, portai nostro figlio Xavier (in età prescolare) ad una funzione in chiesa. Mi sedetti vicino alla porta d’uscita, molto diffidente ma al tempo stesso con un disperato bisogno di aiuto.

Il guaio dei gamberi

Quando mio cugino mi invitò ad andare con lui a pesca di gamberi, non riuscii quasi a trattenere l’emozione. Ma scoppiai a ridere vedendo che mi allungava un secchio di plastica. “Senza nemmeno un coperchio?”

Grazie perché sei tu!

Mentre assistevo mia mamma al centro di cura per i tumori, conobbi Lori. Lei stava proprio in fondo allo stesso corridoio, anche lei al centro per prendersi cura di una persona cara ammalata, suo marito Frank. Nella comune sala da pranzo, io e Lori chiacchieravamo, ridevamo, condividevamo confidenze, lacrime e preghiere. Momenti davvero preziosi, in quel periodo difficile. Un giorno persi la navetta che portava i residenti in città a fare spese. Lori si offrì di accompagnarmi in macchina la sera stessa, anche se era tardi. Con lacrime di gratitudine, accettai la sua offerta.

Quello che possiamo fare

Anche se ormai era confinato nel suo letto, il 92enne Morrie Boogaart continuò a confezionare a maglia berretti di lana per i senzatetto del Michigan. In quindici anni si dice che abbia fatto più di 8,000 berretti. Invece che concentrarsi sulla propria salute o sui propri limiti, il Signor Boogaart guardava a quello che poteva fare per gli altri. Era solito ripetere che quello che faceva gli dava gioia e uno scopo. Diceva anche: “Ho intenzione di continuare a fare questo finché andrò a casa col Signore,” cosa che avvenne nel febbraio del 2018. Anche se molti di coloro che hanno ricevuto uno di quei berretti non conoscono la sua storia e non sapranno mai quanto sacrificio c’è dietro a ognuno di questi, il semplice gesto d’amore di Morrie e la sua perseveranza sono stati di ispirazione per molte persone in tutto il mondo.

Tener stretta la gratitudine

Per anni ho sofferto di dolori cronici a causa della mia malattia. I dolori e la frustrazione per la mia ridotta mobilità mi hanno portato al limite. Nella mia infelicità diventai sempre più esigente e ingrata. Iniziai a lamentarmi per come mio marito mi curava. Poi trovavo difetti nel suo modo di pulire la casa. E perfino in cucina—per quanto lui sia il miglior cuoco che conosca—avevo da ridire per la scarsa varietà nel menu. Quando alla fine mio marito mi disse che le mie continue critiche ferivano i suoi sentimenti, io mi risentii. Non aveva idea di cosa stessi attraversando. Ma alla fine Dio mi aiutò a vedere i miei errori, e chiesi al Signore e a mio marito perdono per il mio atteggiamento.

La mia vera faccia

Per anni, il senso di inadeguatezza e vergogna per il mio passato tutt’altro che immacolato ha avuto un forte impatto su ogni aspetto della mia vita. E se la gente venisse a sapere della mia reputazione riprovevole? Anche se, grazie a Dio, avevo finalmente trovato il coraggio di invitare a pranzo una donna tra le responsabili della chiesa, feci di tutto per sembrare perfetta. Pulii a fondo la casa, preparai un pasto di tre portate e mi infilai il mio miglior jeans e la più bella camicia.

Il modo giusto di pregare

Ammiro la gente che prende nota delle richieste di preghiera, magari in un quaderno con le pagine segnate dall’uso. Sai, quelli che segnano ogni richiesta che fanno, poi ringraziano fedelmente per le risposte ricevute e aggiornano la lista. Allo stesso modo, ammiro coloro che si incontrano con altri per la preghiera e che consumano il tappeto ai piedi del letto a furia di stare in ginocchio. Per anni ho cercato di copiare il loro stile, di rincorrere una perfetta vita di preghiera, di imitare l’eloquenza di tutte quelle persone “tanto più brave di me”. Ho fatto di tutto per cercare di afferrare quello che mi pareva un mistero, ovvero capire e imparare quale fosse il modo giusto di pregare.

Oltre le stelle

Nel 2011, la National Aeronautics and Space Administration ha festeggiato trent’anni di ricerca spaziale. Durante questi tre decenni, più di 355 persone sono state lanciate nello spazio e hanno contribuito a costruire la Stazione Spaziale Internazionale. Dopo aver ritirato cinque astronavi, la NASA ha spostato il suo obiettivo verso l’esplorazione dello spazio lontano.