Ogni mattina, quando arrivo in ufficio, ho una semplice abitudine: controllare le mie email. La maggior parte delle volte, le scorro rapidamente e in modo superficiale. Tuttavia, ci sono alcune email che non vedo l’ora di aprire. L’avrete indovinato: quelle che ricevo dalle persone che amo.
Qualcuno ha detto che la Bibbia è la lettera d’amore di Dio per noi. Come me, forse anche tu in certi giorni non senti un gran desiderio di aprire quella lettera e il tuo cuore non risuona con le parole del salmista: “Oh, quanto amo la Tua legge!” (Salmo 119:97). La Scrittura è definita “i Tuoi comandamenti” (v.98), “le Tue testimonianze” (v.99), “i Tuoi precetti” (v.100), “le Tue parole” (v.101, corsivo aggiunto).
Thomas Manton (1620-1670), mentre insegnava alla Westminster Abbey, pose un tempo una domanda che resta valida ancora oggi. Egli chiese: “Chi è l’autore della Scrittura? Dio . . . Qual è il fine della Scrittura? Dio. Perché è stata scritta la Scrittura, se non perché noi potessimo gustare eternamente del benedetto Iddio?”.
Di alcune persone si dice che più le conosci, meno le ammiri. Per Dio è vero l’opposto. Più abbiamo familiarità con la Parola di Dio—o meglio, col Dio della Parola—più crescerà il nostro amore per lui. E l’amore poi cercherà una familiarità ancora più intensa.
Quando oggi aprirai la Parola, ricorda che Dio—Colui che ti ama più di chiunque altro—ha un messaggio per te.